Genova. Agg. 20.15 Quella che sembrava una formalità dopo le oltre 7 ore di confronto tra sindacati e enti pubblici è diventata invece l’ennesima fumata nera. I lavoratori dell’Amt di Genova hanno respinto un documento di accordo con gli enti locali genovesi e la Regione Liguria messo a punto dai sindacati per sbloccare la vertenza contro i tagli alle risorse e proseguono a oltranza lo sciopero che paralizza da stamani i trasporti pubblici. I dipendenti, ha reso noto Andrea Gatto della Faisa, stanno lasciando la sala del Consiglio regionale, occupata oggi alle 11, per riunirsi in assemblea alla sala chiamata del Porto dove decideranno se e come proseguire l’agitazione. Intanto prosegue la manifestazione dei tassisti che bloccano le vie del centro città.—
“Superiamo il difficilissimo 2012, lavorando insieme per non far fallire le aziende e poi vediamo”. Claudio Burlando dopo sei ore di trattativa ad oltranza, esce da via Fieschi con un documento siglato dalle organizzazioni sindacali e, fra poco meno di dieci giorni, si presenterà all’appuntamento con il Governo in posizione più forte, o comunque non indebolito dall’impegno assoluto a cui lo volevano in un primo momento costringere i rappresentanti dei lavoratori, esasperati e preoccupati per il rischio fallimento delle aziende, in primis di Amt.
“Se il 26 gennaio, come prospettato, il Governo metterà a disposizione del comparto 1,6 miliardi di euro invece dei 400 fissati dall’esecutivo Berlusconi – ha commentato Burlando – potremmo respirare un po’” e se “avremmo riconosciuta più flessibilità su gomma e rotaia lavoreremo anche meglio” ha sottolineato il Governatore riferendosi alla propensione di Roma di voler tutelare le ferrovie anche a discapito del trasporto pubblico su gomma.
“Con l’accordo firmato oggi tutti i Comuni e le Provincie dovranno farsi carico di questa ricetta, ma è comunque un accordo transitorio, perchè dal 2013 cambierà tutto”. Il prossimo anno infatti il Governo è intenzionato a fiscalizzare il trasporto pubblico locale e a puntare su un processo di efficientamento dell’intero sistema. “Per ora lavoriamo per non fare fallire le aziende, tutti i cittadini liguri usano il trasporto pubblico, cerchiamo di superare quest’anno difficilissimo – ha concluso Burlando- e poi vediamo”.
Siglato l’accordo, restano ora da trovare i fondi mancanti. Anche ammesso che il governo stanzi 1,6 miliardi e che alla Liguria arrivino i 135 milioni, il “buco” rispetto al 2010 rimane. “I soldi non si fabbricano – è la risposta di Andrea Gatto, Faisa Cisal – se le risorse saranno insuficcienti, la Regione dovrà integrare con la leva fiscale, ad esempio agendo sulle tariffe del bollo auto”. Secondo i calcoli dei sindacati a fronte di un aumento di 10 euro per ogni bollo, risulterebbero 13 milioni di euro in più nelle casse regionali utili ad esempio “a garantire la sopravvivenza Amt per tutto il 2012”.
Quanto al giro di boa atteso per il 2013 “attraverso un sistema di fiscalità il governo immagina di dedicare risorse per mantenere il sistema del Tpl – conclude Gatto – se manterrà gli impegni i cittadini avranno la mobilità, altrimenti le aziende falliranno e nascerà un conflitto sociale, perché 150 mila persone non si faranno certo buttare in mezzo alla strada senza replicare”.