Politica

Soppressione Province, Repetto ai dipendenti: “La struttura resterà integra”

alessandro repetto

Provincia. L’anticipazione al 31 marzo prossimo dell’approvazione del conto consuntivo 2011 della Provincia di Genova, garantirà “con il bilancio di previsione 2012 già approvato prima del 20 dicembre scorso la sicurezza di una totale stabilità e tranquillità normativa e finanziaria per tutto l’anno dell’ente” ha detto Alessandro Repetto, concludendo il dibattito del Consiglio straordinario, davanti a centinaia di dipendenti, dedicato oggi in tutte le Province italiane agli attualissimi temi del futuro (molto prossimo) di questi enti dopo l’entrata in vigore della legge 214/2011 che ne trasforma radicalmente assetto e funzioni.

E al personale della Provincia di Genova il presidente garantisce “il massimo impegno mio e di questa amministrazione a non lasciarvi da soli in questa fase; alcuni passaggi li abbiamo già fatti, altri li stiamo facendo “con molta consapevolezza e serenità” perché se rispetto alla nuova normativa sul superamento delle attuali Province non ci saranno modifiche o ripensamenti del Governo e del Parlamento, e personalmente sono convinto che non ci saranno, vogliamo comunque che tutta la struttura provinciale resti integra, così com’è, portando avanti il percorso con la Regione e le organizzazioni sindacali.”La nuova Provincia disegnata dal decreto Monti convertito dal Parlamento, sarà un ente di secondo livello (senza più elezioni dirette dei cittadini per il Consiglio – composto invece da un massimo di dieci nominati dai Consigli dei Comuni – e il presidente che sarà eletto dal Consiglio tra i suoi componenti) e con legge statale e regionale saranno individuate le funzioni da trasferire a Regione e Comuni e quelle di “coordinamento e indirizzo” attribuite alla stessa Provincia. Repetto (che premette “personalmente non condivido il taglio di rappresentanza democratica degli organismi provinciali”) ritiene che “nelle funzioni di indirizzo e coordinamento ci possa stare molto, dipende da come lo si affronterà: la Provincia, ad esempio sarà stazione appaltante per le gare dei lavori pubblici sul territorio e sta rafforzando centri per l’impiego, formazione professionale, potrà portare avanti alcune politiche sociali, promozione e sviluppo del territorio, e anche i temi degli assetti idrogeologici rientrano nelle funzioni di indirizzo e coordinamento”.

Il presidente indica l’epilogo dei prossimi mesi “a giugno avremo il commissariamento, anziché il voto, per le Province le cui amministrazioni scadono quest’anno” e citando entrambi i casi “dimissioni o decadenza il giorno successivo alla fine del ciclo amministrativo” per cui è previsto il commissario ha ribadito “considero questo ente, le sue tante professionalità, la sua efficienza, una delle migliori realtà in cui mi sia trovato in tutta la mia vita, lavorativa e istituzionale e a diventarne il liquidatore io non ci sto.

Le Province non sono mai state inutili, ma sono state stritolate da demagogie e disinformazione, senza alcun effettivo risparmio di risorse.” Molti gli interventi in Consiglio, aperto dal presidente dell’assemblea Alfonso Gioia, dove hanno preso la parola anche i rappresentanti sindacali del pubblico impiego Gian Felice Isola (Cgil), Paolo Giampaolo (Uil), Vito Basso (Cisl) e Attilio Ratto (Usb).

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