Genova. E’ incominciato il secondo giorno di protesta degli autotrasportatori, che dalla Sicilia è dilagato a macchia d’olio in tutta Italia. Intanto anche a Genova proseguono i disagi, in particolare causati dal presidio sulla A7, all’altezza del casello di Bolzaneto ed è tutto bloccato anche nella zona del Vte.
“Monti faccia una riforma per l’autotrasporto: un trasportatore deve fare 10mila litri di gasolio, che costano oltre 17000 euro, per avere uno sconto di 190 euro. Guadagniamo di più a fare l’elemosina ai lati delle strade, non vogliamo essere presi in giro”. Così Paolo Dima, vicecoordinatore di Trasporti Uniti sulla Liguria, ha spiegato le ragioni di una protesta nazionale che sta avendo grande seguito anche a Genova.
Secondo Trasportounito l’adesione al fermo nazionale è “superiore a qualsiasi aspettativa”. Assemblee territoriali si sono svolte in varie regioni del paese e il numero delle imprese che hanno deciso di fermare i servizi continua a crescere ora dopo ora.
Nel frattempo il garante degli scioperi, Roberto Alesse, ha chiesto la precettazione e ha definito il blocco “inaccettabile”, mentre anche la Cna-Fita si è dissociata dalle azioni di protesta indette da Trasportounito, affermando: “E’ un fermo sbagliato, gli autotrasportatori non aderiscano a una protesta che mira solo a strumentalizzare una disperazione latente per altri scopi”.