Genova. Sulla carta quella di stasera doveva essere un’assemblea senza colpi di scena, dopo una serie di iniziative assembleari per spiegare ai lavoratori la difficile situazione di Amt a rischio collasso, e invece da oggi il clima è tornato infuocato: sindacati e lavoratori dell’azienda genovese, alle prese con le ultime dichiarazioni del presidente Martinetto, sono di nuovo sul piede di guerra e proprio alla vigilia dello sciopero di quattro ore indetto per donami, dalle 10.30 alle 14.30.
La riunione di venerdì si era chiusa con una serrata dei ranghi, con l’azienda che cercava di tamponare l’emergenza (38 milioni di euro il buco stimato per il 2012 nelle casse Amt che, se non colmato, farà fallire l’azienda come disposto dal codice civile) mettendo sul piatto una serie di condizionali, e le organizzazioni sindacali che, al contrario, chiedevano i fatti, rigettando le ipotesi come “favole del se”.
Di fatto però si aspettava lo sciopero con la manifestazione in consiglio regionale e le decisioni della Conferenza Stato Regioni prevista a fine mese, in cui dovrebbero essere decisi i fondi del comparto destinati a ciascuna regione.
Stamani invece è arrivata la doccia fredda: secondo le ultime dichiarazioni del presidente di Amt, ritornerebbe in auge una riduzione del costo del personale, con la cassa integrazione a rotazione che permetterebbe una paventata decurtazione di 150 euro in busta e un blocco di due anni del contratto nazionale nel caso, dopo quasi tre anni, fosse rinnovato.
“Strade fantasiose e impercorribili”, le ha bollate Andrea Gatto, Faisa Cisal. “Il contratto va siglato dalle segreterie nazionali, dunque è impossibile”.
“E’ come se il confronto avuto venerdì fosse svanito di colpo – commenta Antonio Cannavacciuolo, Uiltrasporti – la situazione è difficile per tutti, ma la prudenza, soprattutto alla vigilia di uno sciopero, non doveva mancare. Si butta sempre benzina sul fuoco e si perde di vista una cosa fondamentale: i cittadini genovesi hanno diritto alla mobilità. L’ipotesi di Martinetto sulla cassa integrazione a rotazione, significherebbe levare il servizio – conclude – dal momento che a Genova il 25% delle corse è fatto dallo straordinario. Per noi, lavoratori ma anche cittadini, è inaccettabile”.
Stasera l’assemblea generale dei lavoratori convocata da tutti i sindacati deciderà i prossimi passi: la settimana iniziata con uno sciopero potrebbe terminare con altre inziative di protesta.