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Sciarborasca Calcio, Schelotto: “La sosta forzata, causata dalla neve, non cambia i nostri programmi”

Carlo Schelotto

Cogoleto. La neve, caduta copiosamente sulla Liguria, ha costretto molte squadre allo stop forzato.

Lo Sciarborasca Calcio, militante nel campionato provinciale di Terza Categoria, non ha giocato la partita che avrebbe dovuto svolgersi ad Avosso, nell’entroterra ligure.

Carlo Schelotto, 55 anni, espressione massima della società, non appare preoccupato più di tanto. “La classifica ci sorride – dice il presidente -. Siamo in piena zona playoff, la squadra è in salute e non vogliamo nascondere il nostro obiettivo che è il salto di categoria”.

“Meritiamo la promozione – continua Schelotto – per la qualità del nostro gioco, per l’unicità del nostro gruppo, per il discorso etico-sportivo che è il nostro cavallo di battaglia”.

Lo Sciarborasca Calcio, rifondato nel 2003, è ambizioso, ma allo stesso tempo oculato nella gestione delle spese.

“I sacrifici ed i costi per allestire e mantenere una squadra di calcio – afferma Schelotto – sono tanti, anche ai nostri livelli, ma grazie all’aiuto di qualche sponsor, unito alla passione ed alla capacità del nostro Staff dirigenziale, riusciamo a portare avanti il nostro progetto, cercando di dare una base stabile e duratura alla società”.

Lo Sciarborasca deve convivere con la maggiore realtà calcistica del paese, il Cogoleto, che milita nel campionato di Promozione. Spesso la rivalità ed il campanilismo riescono a dividere le squadre della stessa città, ma non è così per Cogoleto.

“I rapporti con la società granata sono buoni, le sinergie tra il loro presidente, Gino Bianchi, ed il sottoscritto vanno avanti da anni – spiega Schelotto -. Lo dimostra il fatto che la maggior parte dei nostri calciatori arriva dal settore giovanile cogoletese, mentre da parte nostra, ad esempio, abbiamo dato una grossa mano nella conduzione del loro importante torneo giovanile ‘Marco Pala’, che si svolge in primavera”.

Come tutti i presidenti, Carlo Schelotto ha le sue idee, ma allo stesso tempo concede al proprio Mister totale fiducia e carta bianca nell’operato tecnico. Stefano Granone, classe 1975, è alla prima esperienza su una panchina di calcio e secondo il presidente sta lavorando bene. “Il giovane Mister sa il fatto suo – dice Schelotto -, ha idee chiare e precise e sta dimostrando capacità e buon senso. Sono sicuro che, in sintonia con le nostre ambizioni, riuscirà a darci l’agognata promozione.”

Obiettivi chiari, unità d’intenti, solidità societaria, sono basi ottimali per un futuro importante.

Claudio Nucci

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