Genova. La cartolina di questo week end blucerchiato non arriva dal gol del genovese (anzi arenzanese) Damonte che ha determinato la sconfitta casalinga dei blucerchiati contro il Varese, e neppure dalla contestazione al direttore sportivo Pasquale Sensibile, oppure dal mea culpa di Beppe Iachini. No. La cartolina di questo week end blucerchiato, per l’ennesima volta storto, arriva da Cagliari e ha la faccia serena e decisa di Daniele Dessena che ieri si è impossessato del centrocampo sardo, ha affiancato lo straordinario Nainggolan e l’ordinato Ekadal e ha stravolto il debole centrocampo genoano.
La cartolina arriva dalla Sardegna e non perché Dessena con il suo Cagliari ha battuto il Genoa, sarebbe stato lo stesso anche se avesse vinto contro il Palermo o l’Udinese. No. Il motivo è che un Dessena così mobile, cattivo, deciso, ordinato, utile, a Marassi non si era mai visto. Insomma, calciatori che vanno e vengono, campioni che rimangono e che poi appaiono spaesati davanti a giocatori del calibro di Carrozza e Damonte (con tutto il rispetto, davvero), direttori sportivi che da altre parti fanno miracoli e a Genova sembrano anatroccoli e risultati sempre gli stessi. L’idea è che qua neanche Messi riuscirebbe ad esprimersi. E la ragione è davvero difficile da comprendere.
E dunque l’occhio al calciomercato rimane, vigile e attento, ma forse dopo aver comprato il capocannoniere della serie B (Federico Piocavvari, appunto), uno dei miglior giocatori della cadetteria nella stagione scorsa (Cristian Bertani), e ancora aver portato in blucerchiato un lusso per la B come Pasquale Foggia, ci sia davvero poc’altro da in termini di organico, quanto di lavoro di testa, di determinazione. La risposta è dentro di te, direbbe Guzzanti, che aggiungerebbe “Finora è stata sbagliata”.
Eppure oggi all’Hilton Pasquale Sensibile si è incontrato con il Cesena, per l’acquisto di Eder (che fra l’altro sabato ha segnato e il Cesena ha alzato le pretese) manca solo l’ufficializzazione. Poi è ancora aperto il capitolo Kozak, ma è chiaro che non si possa chiedere a Iachini di giocare solo con degli attaccanti.
Quello più spinoso è il capitolo uscite: Maccarone, Accardi e Semioli, ormai fuori dal progetto, sembra non li voglia nessuno e forse solo una cessione a zero con una riduzione di ingaggio potrebbe far trovare loro qualche altra collocazione … ma si sa, da questo orecchio i giocatori non sentono molto.
Oggi dunque la Samp gioca ancora su due campi: il mercato per Eder e Kozak, al Mugnaini in attesa della sfuriata di Iachini.
Domani la squadra parte in ritiro per il Veneto, lontano da Genova. Obiettivo Padova, sabato 14 gennaio ore 15. Prima giornata di ritorno. Si ricomincia da capo.