Gubbio. Lontanissimo anche solo il ricordo di quei 6 gol esaltanti rifilati all’andata.. La Samp si presenta timorosa alla trasferta umbra. I nomi sconosciuti che fanno paura e sconquassano soprattutto il primo tempo blucerchiato sono quelli di Rui, Bazzofia e Ciofoli. Più noto il volto di Gigi Simoni che ha dato ordine e anima alla squadra, che almeno per i primi quarantacinque minuti corre da matti.
Iachini sceglie Pozzi e Eder per la fase offensiva, e mette loro a fianco anche Foggia, conferma Palombo, Krsticic e Obiang sulla mediana, Rispoli, Gastaldello, Rossini, Costa davanti a Romero. A dire il vero la partita blucerchiata non è neppure cominciata così male.
Un paio di calci di punizione insidiosi, e qualche lancione a mettere paure agli umbri. Poi il Gubbio comincia a giocare a pallone a ritmi quasi pescaresi (nel senso della bella squadra di Zeman) e la Samp è costretta a ripiegare, soffrire, chiudersi. Romero è costretto a respingere su Ciofani già al 13’ e solo qualche minuto dopo Costa sarà costretto al fallo d’ammonizione su Bazzoffia. La Samp dà fastidio solo grazie ai calci piazzati, sfruttati in maniera sensata solo al 24’ da Foggia. Poi è ancora Bazzoffia a sfiorare il vantaggio al 28’.
Da quel momento cominciano i 20 minuti più difficili per i blucerchiati con il Gubbio che gioca a ritmi vertiginosi costringendo Romero a diversi interventi decisivi.
Il secondo la Samp appare leggermente meno in balia dell’avversario, ma il tridente non riesce mai a incidere. Certo i blucerchiati riescono a tenere di più il possesso palla, e a tenere lontani da Romero gli uomini di Simoni.
All’ 8’ azione tra Obiang, Gastaldello e Costa con l’intervento di Cottafava che sventa il pericolo per il Gubbio. Poi in serie sono prima Eder e poi Palo.mbo a provarci con cross che nessuno raccoglie. Iachini al 16’ prova a cambiare le carte in tavole: toglie Foggia e mette Juan Antonio, insomma riprova a giocarsela per vie centrali. Gubbio meno pimpante ma sempre pericoloso.
Al 27’ Iachini tenta anche la carta Volta per uno sciagurato Rispoli. Qualche palla buttata in mezzo, ma poco cambia. A una manciata di minuti dalla fine entra anche Bertani al posto di Pozzi, ma poco cambierà da lì alla fine.
La girandola di attaccanti non nasconde l’inadeguatezza di un centrocampo che non riesce mai ad innescare le molte punte, anche di qualità, che la squadra ha a disposizione. Ennesimo scialbo pareggio e il carro dei vincitori immaginato da Sensibile si allontana.