Genova. “La cercata ed ottenuta visibilità mediatica dell’Arma dei Carabinieri sull’autonoma divulgazione di dati allarmanti in merito alla sicurezza a Genova, oltre ad evidenziare preoccupanti discrasie sulle posizioni più moderate della Questura, lancia messaggi politici non condivisibili”, così il segretario del Silp Cgil, Roberto Traverso, commenta il bilancio 2012 dei carabinieri, presentato alcuni giorni fa.
“L’aumento dei reati è una conseguenza dell’abbandono della prevenzione sul territorio e la mancanza di immediate risposte operative efficaci rischiano di alimentare insicurezza percepita tra la popolazione. È curioso però che il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, da un lato denunci un forte aumento di reati (conseguenza dell’abbandono preventivo ed investigativo del territorio) e dall’altra confermi l’inesistenza di carenza di risorse – prosegue – La mancanza di sindacalizzazione resta un problema enorme per i colleghi Carabinieri e per questo ci sentiamo in dovere, se non altro per coerenza, di sostenere con forza le ragioni di un Comparto Sicurezza in ginocchio per carenza di risorse umane e mezzi. Chi rappresenta le forze dell’ordine non deve creare allarmismo diffuso senza spiegare che a Genova servono urgenti interventi mirati in alcune zone diventare pericolose”.
Traverso spiega che la Questura di Genova in questi giorni così delicati per gli equilibri sociali del Paese, non sa più come fare per garantire presenza sul territorio. “Ci risulta che anche i Carabinieri siano nelle stesse condizioni. I poliziotti, però, possono contare sulla tutela sindacale per far rispettare orari di lavoro e diritti contrattuale, i militari purtroppo no. Ogni giorno denunciamo, spesso inascoltati, situazioni paradossali: oggi nel più grande centro storico d’Europa circolano solo 3 moto della Polizia di Stato; Oggi a Genova operano sul territorio 4 volanti a turno contro le 15 di vent’anni fa; Oggi a Genova gli organici della Polizia di Stato sono in difetto del 35% rispetto a quelli previsti dalle piante organiche del 1989. Gli esempi appena riportati troverebbero riscontro anche all’interno dell’Arma dei C.C. se fosse sindacalizzata”.
“Pertanto il SILP CGIL, che da quest’anno è il sindacato più rappresentativo della Questura di Genova, consapevole di tale responsabilità, non condivide il principio che la chiusura delle caserme sul territorio sia una soluzione per migliorare la sicurezza. Chiudere presidi delle Forze dell’ordine a Genova significa arretramento della polizia di prossimità!”, continua.
“L’apertura della caserma agli Erzelli con conseguente chiusura delle Stazioni CC di Pegli e Sestri, a nostro parere è un regalo a chi ha bisogno di vigilanza privata e toglie sicurezza ai cittadini sul territorio genovese per recuperare una presenza in un polo tecnologico… ancora tutto da scoprire – conclude – Invitiamo quindi tutte le istituzioni locali,che hanno un ruolo politico sociale sull’argomento sicurezza, a far fronte comune sulla problematica, auspicando quanto meno un coordinamento operativo basato su un razionale e non mediatico impiego delle risorse attraverso un dialogo preventivo”.