Genova. Agg. ore 12.54 “Burlando sarà qui alle 13.15”. Lo ha detto Rosario Monteleone ai lavoratori Amt che hanno occupato il Consiglio regionale. “E’ in arrivo anche il sindaco Vincenzi”.
Agg. ore 12.35 I lavoratori hanno comunicato che alle 14.30, ora in cui gli autobus avrebbero dovuto ricominciare a circolare regolarmente, non riprenderanno a girare. Burlando ha comunicato che arriverà in Consiglio appena finiti gli impegni isituzionali. Non ci sono ancora risposte da Repetto, Vincenzi e Martinetti, attesi dai lavoratori per firmare l’accordo per l’isituzione del tavolo di crisi.
Agg. 12.12. I lavoratori hanno ormai preso pieno possesso del Consiglio regionale. Monteleone ha annunciato che il Presidente della Regione Claudio Burlando riceverà una delegazione di Amt alle 13.00 nel proprio ufficio, ma i lavoratori non ci stanno. “Burlando deve venire qui, noi non ce ne andiamo”, ha spiegato un rappresentante. “Vincenzi, Repetto e Martinetto devono venire qui per firmare l’accordo per l’isitutuzione di un tavolo di crisi, altrimenti non ci muoveremo”, promette un altro rappresentante.
Sciopero Amt, dopo il corteo in Piazza Dante, la protesta è esplosa ora in Consiglio regionale. I lavoratori hanno fatto irruzione in aula, costringendo Monteleone ad interrompere la seduta e a invitare tutti i consiglieri ad abbandonatore il proprio posto.
I lavoratori stanno insultando i consiglieri, mentre i rappresentatanti sindacali tentano invano di calmarli per riportare la calma. La situzione non è delle più felici, e non è mancato qualche momento di tensione con spintoni che sono volati tra uscieri e lavoratori.
“Pensavamo che le dichiarazioni di Martinetto fossero ormai superate”, spiega Antonio Cannavacciuolo, della segretaria Uil Trasporti, “soprattutto alla luce degli incontri fatti in Comune, durante i quali il sindaco Vincenzi ha detto che non si parlava di decurtazione degli stipendi, nè di toccare i servizi ai cittadini. Ora tutto viene smentito dal Presidente”.
“Oggi siamo qui per protestare – continua Cannavacciuolo – non siamo qui per chiedere qualcosa per la categoria. Ma solo per avere finanziamenti per il trasporto pubblico, necessari per fare funzionare il servizio per Genova e per tutta la Liguria. Non vorremo che i cittadini, non essendo a conoscenza della situazione, si ritrovassero poi non solo con un milione e mezzo di km in meno come avvenuto sei mesi, ma addirittura col servizio pubblico, che è un diritto, tagliato in percentuali molto elevate. I danni fatti dagli altri non possono essere pagati dai lavoratori”.
In questa battaglia “le sigle sindacali sono unite più che mai”, aggiunge Andrea Gamba, “la vertenza non inizia e non finisce oggi. Lo sciopero di oggi è regionale e riguarda tutte le aziende di trasporto pubblico. I problemi sono due: i finanziamenti e la riforma della legge regionale che regola il tpl in liguria. Abbiamo chiesto regole e risorse”.
In particolare si chiede “un’azienda di trasporto unico”, continua Gamba, “in grado di dare certezze ai lavoratori e ai clienti”. Servono anche “risorse”, senza le quali non si può andare avanti. “Tutto si scontra con i piani del governo, “che toglie risorse e vuole privatizzare: al governo chiediamo il recupero quei due miliardi tolti dal governo Berlusconi e confermati da Monti. In più
Lo sciopero, proclamato ufficialmente fino alle 14.30, potrebbe proseguire ad oltranza. “Durante l’assemblea di ieri sera è emerso che se non arriveranno risposte i lavoratori proseguiranno la protesta finchè non arriveranno risposte certo. Chiediamo alla Regione che venga istituto il tavolo a cui possano partecipare sindacati, lavoratori etc.: se questo non dovesse accadere ognuno ha le sue responsabilità, noi come autoferrotranvieri ci prenderemo le nostre”.