Preziosi presenta Sculli: “Nel mercato tutto è possibile” e Beppe rivela “Milito vuole tornare”

alberto malesani - enrico preziosi - genoa

Genova. Beppe Sculli ieri si è giocato la sua mezzoretta della sua nuova era rossoblù. Ha recuperato una palla su Cambiasso con assist a Jorquera. Poi ha litigato con Maicon e infine ha dato là al golletto di Birsa.

Entra in conferenza stampa raggiante. Felice. E’ tornato a casa, come ha detto il giorno del suo ritorno. Maglia 81 tra le sue mani. Al suo fianco Enrico Preziosi. E’ il presidente che comincia a parlare.

Presenta il giocatore. “Sei anni di storia che continuano, è da dicembre che mi scrive messaggi: portami a casa! Ci siamo riusciti. Un giocatore come Beppe ci mancava, anche fisicamente, siamo molto felici. Il resto è storia … parla lui e io vado a fare la terapia perché ho male a un polpaccio”. Cerca di fermare l’inevitabile flusso di domande sul mercato. Le respinge.

“Sculli non è un acquisto, è un ritorno a casa. Quando c’è mercato tutto può succedere, è la storia del calciomercato che si protrae per troppo tempo e non ci permette di fare troppe previsione … Muntari? Noi non ne sentiamo l’esigenza. Con quello che abbiamo siamo molto tranquilli”. Tutto aperto. Tutto possibile.

Rimanga aperto il discorso difesa. “Ieri Sampirisi ha fatto una grande partita – prosegue Preziosi – , potrebbe giocare lui se non riprende Constant. Oggi c’è una adattabilità diversa, noi contro l’Udinese abbiamo giocato un secondo tempo da Genoa. Detto questo io cerco di fare il bene del Genoa”.

Poi rinnova la sua polemica con la Lega: “Certo che giocare il giovedì a Milano per poi andare la domenica a Palermo non capisco proprio, soprattutto quando al Napoli poi hanno spostato il match a lunedì notte”. Il Presidente lascia la conferenza stampa e i microfoni a Sculli.

“Arrivo con un grande spirito, bisogna lavorare bene, devo mettermi a disposizione del mister, dei compagni e della società”. E ancora, un refrain che conoscendo la voglia e il sudore che mette sul campo Sculli,non appare affatto retorico: “Io voglio dare il mio contributo, ieri ho giocato poco e a risultato quasi compromesso, ma il mio spirito deve essere sempre quello, aiutare il Genoa. Io a dicembre mi sono sentito con il presidente e avevo la voglia di tornare, non che alla Lazio si stato male, ho giocato, ho segnato anche lì, ma io volevo tornare qua, avevo la necessità di tornare”.

E poi la sua genoanità come un manifesto: “Sono cresciuto qua dentro, conosco tutti, posso essere d’aiuto a quelli che si sono inseriti meno, io ce la metterò tutta sia fuori sia dentro il campo”.

Tra le righe, il sospiro e forse il sogno soprattutto se si pensa a quel “tutto è possibile” detto da Preziosi. “Gilardino è un grandissimo attaccante, come Boriello e Milito, è un ritorno al passato, ma dobbiamo pensare al presente”, poi aggiunge “Milito e Thiago Motta erano contenti del mio ritorno, e Diego mi ha detto che sarebbe contento di tornare, può essere che prima o poi torni”.

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