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Pallanuoto, “setterosa” più forte delle russe: è finale, sei anni dopo l’ultima medaglia agli Europei

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Recco. Le superlative prestazioni di Gigli tra i pali, della cannoniera Di Mario, autrice di cinque reti, e di Frassinetti ai due metri spingono l’Italia in finale ai campionati europei. Battuta la Russia campione continentale dal 2006 per 13 – 12, al termine di una gara dai continui capovolgimenti di punteggio fermati dal gol di Abbate a 55″ dalla sirena.

Dopo aver eliminato l’Olanda campione olimpica e la Russia campione d’Europa, in finale si tornerà a giocare con le campionesse del mondo della Grecia, che nella prima semifinale avevano sconfitto l’Ungheria 14 – 12 e che all’esordio avevano battuto proprio le azzurre per 10 – 9. Palla al centro sabato alle 16. Comunque sia sarà medaglia dopo sei anni: l’ultima fu argento a Belgrado 2006.

Gigli mura, Frassinetti conquista due rigori, su Konuch e Prokofyeva, che Bianconi trasforma e l’Italia tiene la Russia sul 2 – 2 alla fine del primo tempo. Questa volta sono le azzurre ad inseguire: prima la girata ai due metri di Beliaeva, poi il diagonale dall’esterno di Fedotova. In acqua c’è più rosso che azzurro, almeno sotto il profilo della fluidità, ma la sensazione è che l’Italia possa passare, anche se a strappi.

Il secondo tempo infatti si apre con una serie di interventi di Gigli che trasmettono sicurezza al “setterosa”, portato su da Di Mario, autrice del 3 – 2 e del 4 – 3 in superiorità numerica. Cambiano i ruoli, ma non l’equilibrio. Questa volta è la Russia ad inseguire; a pareggiare con Lisunova in superiorità numerica e Beliaeva. Poi l’Italia è di nuovo sotto. Ivanova segna in entrata e Fedotova in superiorità numerica, ma le risposte delle azzurre sono immediatamente servite con Frassinetti che gira ai due metri il 5 – 5 e Aiello che piazza il 6 pari per il 3 su 5 in superiorità numerica.

Anche nel terzo tempo la partita continua ad essere tattica, alla ricerca del pertugio. L’Italia soffre la fisicità delle russe, il pressing e prende due controfughe trasfomate da Prokofyeva (7 – 6, 8 – 7). La Russia però non riesce a frenare l’esplosività al centro delle centroboa avversarie, che conquistano superiorità e aprono spazi per le imbucate, come in occasione del 7 – 7 di Frassinetti (mentre esce per limite di falli Konuch), del pallonetto per l’8 – 8 e del piazzato con l’uomo in più di Di Mario per il 9 – 8. Break di 3 a 0. Italia di nuovo in vantaggio a – 8′ dalla finale.

L’inizio del quarto tempo è però condizionato da due decisioni arbitrali. Prima Frassinetti reclama inutilmente un rigore, poi viene fischiato un fallo grave che costa a Bianconi l’uscita definitiva anticipata e il pari di Fedotova. L’equilibrio non si spezza, con Italia e Russia che si alternano in vantaggio. Una controfuga di Beliaeva (10 – 9) è vanificata dai fendenti dal perimetro di Di Mario ed Emmolo (11 – 10). Pareggia la Lisunova su rigore fischiato a Di Mario. Poi è Beliaeva a rispondere al 6 su 10 in superiorità di Cotti. Sempre pari finché non arriva il decisivo goal di Abbate a 55″ dalla fine per il 7 su 11 in superiorità numerica (contro il 4 su 6 delle russe). E’ medaglia.

“Siamo contenti perché abbiamo centrato un grande obiettivo e abbiamo compiuto un passo in più verso una maggiore consapevolezza di noi stessi – spiega Conti -. La Russia non la scopriamo certo adesso. Adotta un gioco rapido con grande pressing. Avevamo studiato bene la partita. Le ragazze sono state brave mentalmente a non perdersi né un goal sopra né un goal sotto. Complimenti a tutte”.

“In questi mesi stiamo costruendo il futuro della nazionale – dichiara Abbate -. Sapevamo che la Russia è piena di fuoriclasse, è una squadra fortissima; ma volevamo prenderci la rivincita dopo la sconfitta nella finale per il bronzo ai Mondiali di Shanghai. Ho segnato il goal decisivo. Tutta la squadra ha spinto il mio braccio. Volevamo la finale. Siamo felici ed orgogliose”.

“Ci siamo attenute alle disposizioni del c.t. Conti e siamo riuscite a superare una squadra fortissima – afferma Frassinetti -. Eravamo cariche, concentrate e determinate. Sapevamo che sarebbe stata una partita punto a punto ed eravamo pronte a lottare. In acqua mi sentivo volare, come se fossi spinta da un razzo. Abbiamo disputato una partita quasi perfetta e sono molto soddisfatta della mia prestazione. Certo, quando ho fallito il goal del vantaggio sola davanti al portiere mi sarei tagliata la mano. Poi ci ha pensato Abbate. Un bene per tutte!”.

Il tabellino:
Italia – Russia 13 – 12
(Parziali 2 – 2, 4 – 4, 3 – 2, 4 – 4)
Italia: Gigli, Abbate 1, Casanova, Aiello 1, Queirolo, Lapi, Di Mario 5, Bianconi 2, Emmolo 1, Rambaldi Guidasci, Cotti 1, Frassinetti 2, Gorlero. All. Conti.
Russia: Kovtunovskaya, Fedotova 3, Prokofyeva 2, Konukh, Kurochkina, Belova, Lisunova 2, Khokhriakova, Tankeeva, Beliaeva 4, Ivanova 1, Antonova, Karnaukh. All. Kabanov.
Arbitri: Koryzna (Pol) e Teixido (Spa).

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