Recco. Il quarto posto della consapevolezza, della continuità; di chi, zavorrato da settimane di duro lavoro, lotta per le medaglie agli insoliti europei di Eindhoven quando potrebbe pensare solo alle Olimpiadi di Londra dopo l’argento ai campionati continentali di Zagabria 2010 e alla World League di Firenze e alla medaglia d’oro dei mondiali di Shanghai nel 2011; di chi confida in un unico credo: non è mai merito o demerito dei singoli se si vince o si perde.
Troppo vicino alla quarta medaglia internazionale consecutiva per essere pienamente soddisfatti, ma promossi a pieni voti dagli esami alla fatica degli allenamenti in vista dell’avvicinamento olimpico e allo stress psico-fisico da campioni del mondo. Contro l’Ungheria, l’Italia perde per la seconda volta in tredici giorni. I tricampioni olimpici, che avevano vinto all’esordio 12 – 8, si prendono la medaglia di bronzo vincendo al Pieter van den Hoogenband stadium per 12 – 9.
Nel primo tempo prevalgono le difese, guidate da Volarevic, preferito a Pastorino, e da Szecsi. L’Italia trova con maggiore continuità il centro e trasforma una superiorità numerica su tre, mentre i magiari sprecano l’unica ottenuta. Gallo segna il primo vantaggio del match a 6’02”. Il pari con una controfuga di Biros, lanciato direttamente da Szecsi a 7’10”.
Nel secondo tempo, però, i magiari rompono l’equilibrio con un break di 3 a 0. Denes Varga segna in controfuga, Hosnyanszky trasforma il rigore guadagnato da Harai su Figari e Biros realizza il primo uomo in più dopo tre errori. L’Italia ritorna subito su con due reti in sequenza di Presciutti, che alza anche la percentuale in superiorità numerica sul 3 su 7, e il rigore trasformato da Gallo e guadagnato da Aicardi: 4 – 4 a 7’06”. Poi è Biros a permettere all’Ungheria di arrivare a metà partita sul + 1 con il 2 su 7 in superiorità numerica. Sono già 17 i falli gravi fischiati da Peris e Buch. Saranno determinanti le soluzioni con l’uomo in più e la gestione dei falli.
Ne piovono subito quattro ad inizio terzo tempo. Due per parte e tutti falliti. Il break però arriva a uomini pari e lo piazza l’Italia, che arriva sino all’8 – 5 con le reti di Giorgetti, su azione e su rigore, intervallate dal diagonale di Perez e dall’uomo in più di Lapenna. Nel frattempo la difesa continua a difendere sontuosamente con l’Ungheria ferma sul 2 su 10. Ma Biros dà la scossa ai suoi e tra la fine del tempo e l’inizio del quarto riporta i magiari in scia sull’8 – 7.
Una palomba di Felugo sembra ricacciare indietro il pericolo per il 9 – 7 a 2’05”, invece l’Ungheria è travolgente e piazza un parziale di 5 a 0 che gela gli italiani, incapaci di rispondere e di concretizzare le cinque superiorità numeriche del parziale per il determinante 4 su 16 (l’Ungheria chiuderà con 5 su 15). I magiari arrivano sul 9 – 9 con una magia di Kasas e Kiss e una controfuga di Denes Varga; trovano il vantaggio con una rocambolesca sponda di testa di Felugo su tocco di Szivos e allungano con Biros, autore di sei reti, e Kiss, che trasforma il rigore del 12 – 9 a seguito della brutalità fischiata a Figlioli su Steinmetz a 40″ secondi dalla fine.
“E’ stato un peccato – dichiara Barelli -. Eravamo sopra di tre alla fine del terzo tempo e credevo che potessimo gestire il vantaggio. Invece ci siamo bloccati e abbiamo sbagliato troppo con l’uomo in più, cedendo anche al nervosismo. Fa piacere di aver dimostrato ancora una volta di essere alla pari con le grandi potenze della pallanuoto. Abbiamo dimostrato con entrambe le nazionali di essere nell’elite della palllanuoto internazionale”.
“Lo definisco un buon campionato europeo – afferma Campagna -. Sappiamo dove e come migliorare. Ci aspettano mesi di duro lavoro verso le Olimpiadi di Londra. Stare tra le prime quattro è motivo d’orgoglio considerato il livello del torneo. Abbiamo messo in grande difficoltà l’Ungheria, poi c’è stato un calo fisico e mentale e ci siamo innervositi”.
“Siamo scontenti del risultato, ma soddisfatti del quarto posto e del gioco espresso durante i campionati europei – sottolinea Felugo -. Abbiamo dato e subito un break di 7 a 1 contro i tre volte campioni olimpici. Queste partite ci insegnano a comprendere meglio quali sono i nostri limiti, in vista della preparazione alle Olimpiadi di Londra”.
“Abbiamo giocato alla grande fino al terzo tempo – evidenzia Gallo -, poi la partita ci è sfuggita di mano e abbiamo cominciato a fallire troppo con l’uomo in più. Dovevamo chiuderla prima. Da questa sconfitta si riparte con nuove energie fisiche e mentali verso l’obiettivo olimpico”.
Il tabellino:
Italia – Ungheria 9 – 12
(Parziali: 1 – 1, 3 – 4, 4 – 1, 1 – 6)
Italia: Volarevic, Perez 1, Gitto, Figlioli, Giorgetti 2, Felugo 1, Figari, Gallo 2, Presciutti 2, Fiorentini, Aicardi, Lapenna 1, Pastorino. All. Campagna.
Ungheria: Szecsi, Katonas, Madaras, Denes Varga 2, Kasas, Hosnyanszky 1, Kiss 2, Szivos 1, Daniel Varga, Biros 6, Steinmetz, Harai, Baksa. All. Kemeny.
Arbitri: Peris (Cro) e Buch (Spa).
Note: espulso per brutalità Figlioli a 7’20” del quarto tempo; ammonito per proteste Kemey a 7’45” del terzo tempo; usciti per limite di falli Daniel Varga a 1’22”, Figari a 5’28”, Gitto a 6’18” e Hosnyanszky a 7’14” del quarto tempo.