Padova. Due ore al calcio di inizio. Due ore per capire la verità: capire se la Sampdoria si è risvegliata da un torpore che durato da tempo immemore. Capire se Iachini è riuscito dopo mesi a mettere dentro un po’ di voglia e cattiveria (agonistica) nella squadra. Capire se Iachini ci ha capito qualcosa.
Ieri è rimbalzata tutto il giorno sul web e non solo la notizia dell’addio ormai deciso di Angelo Palombo. Una addio che suona più come un “prego si accomodi”. Accordo con la Fiorentina, cessione per 4 milioni più Munari. Da una parte compatto il fronte di chi difende la bandiera in un calcio che ormai le ha estinte. Dall’altra il fronte, fragile ma esistente, di chi dice: così non va, né la squadra né Angelo, con quei soldi si può ridare competitività per vincere la serie B.
C’è chi per tutto il giorno ha aspettato le convocazioni per comprendere se consumassero ulteriormente il divorzio. Iachini porta allo stadio oggi pomeriggio tutti coloro che erano in ritiro: Da Costa, Fiorillo, Romero (portieri); Berardi, Costa, Gastaldello, Rossini, Volta, Rispoli (difensori); Bentivoglio, Castellini, Foggia, Krsticic, Laczkó, Obiang, Padalino, Palombo, Rispoli (centrocampisti); Antonio, Bertani, Fornaroli, Piovaccari, Pozzi (attaccanti).
Iachini ha scelto di portare con sé Palombo, di concedergli l’onorevole passerella d’addio. A questo punto non si può che immaginare, considerato anche l’andamento degli allenamenti di questi giorni, la formazione con il capitano al suo posto. Ecco la probabile formazione: Romero; Berardi, Gastaldello, Costa, Castellini; Bentivoglio, Palombo, Obiang; Bertani, Foggia e Pozzi. La sorpresa potrebbe essere quella dell’impego di Juan Antonio al posto o di Pozzi o di Bertani, a seconda se l’allenatore vuole provare a sfondare per vie centrali e sulle fasce.
La partita è importante, diciamolo un’ultima spiaggia per rendere ancora credibile la parola play off. Ma è chiaro che gli sguardi saranno tutti puntati sul capitano: ogni gesto per leggere e capire se questa è davvero la partita di addio.