Genova. Condanna all’ergastolo: è la richiesta avanzata dal pg Luigi Cavadini Lenuzza nei confronti di Giovanni Antonio Rasero nel processo in corte d’Assise d’Appello iniziato mercoledì 18 gennaio.
Con l’apertura del processo di secondo grado i giudici hanno rigettato la richiesta della difesa di aprire parzialmente il processo dibattimentale per ascoltare un testimone (amico della Mathas) che secondo i legali difensori di Rasero “dice di non avere detto tutto” e la nuova consulenza tecnica del dottor Varetto, medico legale di Torino, che esclude che le lesioni che l’accusa afferisce essere da bruciatura siano appunto da bruciatura, ed esclude che siano contestuali al momento della morte, ma precedenti.
La Corte ha invece accettato di acquisire i tabulati telefonici del secondo cellulare della Mathas, due verbali di intervento dei carabinieri, precedenti alla notte dell’omicidio, per il comportamento della donna e i verbali di tutte le dichiarazioni della Mathas sia durante l’udienza preliminare che nell’incidente probatorio.
L’ex broker trentenne è imputato per l’omicidio del piccolo Alessandro Mathas, di 8 mesi, il figlio della sua compagna occasionale Katerina Mathas, 26 anni, trovato ucciso la la notte tra il 15 e il 16 marzo 2010 in un residence di Nervi. In primo grado i giudici della corte d’Assise avevano condannato Rasero a 26 anni di reclusione.