Isola del Giglio. I tecnici, alla fine della riunione operativa sul molo del Giglio, hanno dichiarato che “E’ impossibile al momento quantificare di quanto si sta spostando il relitto di Costa Concordia. Prima di farlo dobbiamo confrontare i rilievi dei diversi strumenti di misurazione”.
Secondo quanto appreso, la mancanza di ‘tracce’ sul fondo renderebbe le operazioni di misurazione del movimento, che pure risulta costante, molto difficili. Unica certezza è la pericolosità di qualsiasi operazione vicino allo scafo anche in considerazione del progressivo e annunciato peggioramento delle condizioni meteomarine.
Intanto ci sarebbero due testimoni oculari della manovra di ancoraggio a nave già sbandata di Costa Concordia. I due, residenti al Giglio, avrebbero parlato di questo con la Guardia costiera. La loro testimonianza conferma dunque quanto accertato anche dai sommozzatori dei carabinieri che ieri hanno reso noto di aver trovato una delle due ancore sotto lo scafo, segno questo che il comandante Schettino avrebbe mentito quando ha affermato di aver gettato le ancore con la nave ancora in movimento.