Genova. Alta tensione a Tursi per le audizioni sulla moschea al Lagaccio. “E’ casa nostra, lì non ci dovete venire, rompete le scatole” è la frase rivolta da Felice Ravelli, presidente del Comitato Cittadini Centro Est, all’Imam, Husein Salah, in procinto di entrare in Sala Giunta Nuova. “Il luogo di culto non rompe le scatole ai cittadini” è la replica piccata dell’Imam.
All’arrivo del rappresentante della comunità musulmana si è reso necessario l’intervento della Polizia Municipale per tranquillizzare gli animi surriscaldati di alcuni rappresentanti del Comitato Cittadini Centro Est. Il presidente Ravelli è stato anche identificato dai vigili dopo aver dato in escandescenza.
“Noi siamo cittadini genovesi di fede islamica – ha detto Husein – abbiamo solo chiesto un luogo di culto degno per la nostra comunità, l’amministrazione ha proposto l’area del Lagaccio. Ora chiediamo che questa scelta venga portata avanti e non venga strumentalizzata per fini politici e elettorali. Siamo cittadini di uguali diritti, non vogliamo scippare niente a nessuno” ha ribadito l’Imam.
Quanto all’ultimo risvolto politico che ha visto retrocedere l’Idv: “Mi fa piacere che Idv ci abbia ripensato, questo percorso burocratico è stato faticoso, non siamo andati a Coronata per non offendere nessuno, e abbiamo scelto un percorso democratico che ha portato a questo risultato, mi sembra una bella cosa”.
Sull’area di via Bartolomeo Bianco, l’Imam è chiaro: “Abbiamo molto discusso all’interno della nostra comunità, poi abbiamo optato per un luogo con spazi sterni per l’accoglienza anche dei cittadini non musulmani”. Il modello è quello di Parigi: un ingresso con caffè e fontana “così anche chi non è praticante può avvicinarsi e godersi l’area”. E poi ci sono le dimensioni: “cinquemila metri quadri sono abbastanza, in altre zone, come in porto non so se ne avremmo potuto avere altrimenti”, ha concluso l’Imam.