Inter-Genoa, parla Marino: “La priorità è il campionato”

pasquale marino

Genova. La coppa Italia arriva domani sera. Negli occhi ancora la partita di domenica scorsa. “La priorità è il campionato, non è che snobbiamo la coppa Italia, ma adesso per le energie che abbiamo a disposizione non possiamo puntare su tutte e due le competizioni. Arriviamo a questa partita con un organico ridotto, con giocatori che non possiamo utilizzare. Dunque il rammarico è questo. E’ una partita cui teniamo, comunque non andiamo a fare una passeggiata”.

Il campionato come priorità, dunque. Preziosi ha parlato di sesto posto. “E’ normale, uno cerca sempre di migliorarsi, siamo all’ottavo posto e questo come impegno lo mettiamo tutti. Ma a me piace vivere alla giornata. Il primo obiettivo sono i 40 punti, noi vogliamo arrivarci appena possibile, ma voglio vivere alla giornata”.

“Questa settimana la squadra mi è piaciuta, ma non possiamo mollare niente. C’è tantissimo da lavorare. Non dobbiamo avere la presunzione di aver risolto tutto”. E poi: “Il morale non è come la settimana scorsa, perché questo tipo di prestazione e questo risultato ci deve aiutare a prendere consapevolezza dei nostri mezzi, questo non vuol dire che abbiamo risolto i problemi”.

Quella con l’Inter, però, non è certo una partita come le altre: “Certo, domani può essere una sfida per fare qualche esperimento e dare stimoli ai ragazzi che hanno giocato poco. C’è tanta strada da fare. Domani sera è una partita in cui dobbiamo dare il massimo è importante per capire su quale dobbiamo contare al cento per cento”.

Molti giocatori rimarranno a casa dunque, Frey è l’unica scelta non dipendente dalle condizioni fisiche, ma rimarranno a Pegli Gilardino, Palacio, Veloso, tutti con qualche acciacco da recuperare. “A Palacio non posso fargli fare tre partite in una settimana”, dice Marino. “Anche Rossi ha qualche piccolo acciacco, ma spero possa farcela anche perché domenica è squalificato”.

Qualche parola anche sul mercato, sugli arrivi e i partenti certi, su quelli che potrebbero arrivare. “Sculli è un giocatore di temperamento e carattere, l’addio di Merkel mi è dispiaciuto, ma quando i giocatori hanno queste possibilità è difficile tenerli. Per come siamo messi dobbiamo agire sul mercato in base a chi va via, ma dipende in base a cosa offre il mercato: io vorrei avere due giocatori per ruolo”.

Infine qualche parola sul modulo: “A me piace attuare il 4-3-3, ma se lo fai in maniera integrale, devi allontanare Palacio da Gilardino: cosa che non voglio fare. Io devo mettere i giocatori nel ruolo in cui si trovano meglio, ma allo stesso tempo non posso accontentare tutti. Posso fare solo qualche cambiamento, se uno come Palacio che salta l’uomo negli ultimi metri, lo avvicino all’area”.

Altro che integralismo.

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