Genova. “Sentiamo il dovere di entrare nel merito del confronto sul trasferimento della Facoltà di Ingegneria nel Parco scientifico e tecnologico di Genova, quali rappresentanti del mondo imprenditoriale e in particolare delle aziende ad alta tecnologia”. Inizia così la lettera a firma del presidente di Confindustria Genova Giovanni Calvini e del preisidente di Dixet, il consorzio delle imprese hi-tech, Carlo Castellano indirizzata al ministro dell’Università Francesco Profumo e che fa seguito alla missiva inviata pochi giorni fa dal governatore Burlando.
“Siamo convinti – si legge nella lettera – che, nonostante la difficile congiuntura che sta investendo il nostro Paese, anche altre aziende già presenti a Genova decideranno di trasferirsi nel Parco scientifico. Ma certamente il grande obiettivo da raggiungere e sul quale ci sentiamo impegnati quali imprenditori e managers è soprattutto quello di attirare a Genova nei prossimi anni nuove imprese soprattutto internazionali”.
Abbiamo previsto che è ipotizzabile – tra dieci anni – una significativa crescita dell’industria ad alta tecnologia basta soprattutto sugli effetti. Ed è evidente che la presenza della Facoltà di Ingegneria rappresenti un tassello essenziale e strategico per il successo del Parco come dimostra l’esperienza positiva di altre iniziative similari in Europa e nel mondo. E’ per questo che ci associamo all’invito a Lei rivolto da Claudio Burlando affinché Lei sciolga le riserve ed intervenga positivamente per concludere in tempi rapidi l’accordo per il trasferimento agli Erzelli della Facoltà di Ingegneria”.
“Lei caro Ministro conosce la gravi difficoltà che stanno investendo la nostra industria in questo momento. Ed è proprio in questo periodo che bisogna investire sul futuro. Siamo convinti che Lei come già dimostrato portando al successo il Politecnico di Torino darà il suo prezioso e positivo contributo al rilancio scientifico e tecnologico di questa nostra città di cui l’Università è un fattore essenziale.
Restiamo a sua completa disposizione e, come il Presidente Burlando, anche noi riteniamo opportuno rendere pubblica questa nostra lettera – concludono – nel senso della trasparenza e del confronto costruttivo tra le istituzioni e il mondo delle imprese”.