Cronaca

Genova, la storia infinita della Sciorba: il Tar dà torto alla cordata vincitrice, assegnazione in bilico

piscina sciorba

Genova. Dopo gialli e colpi di scena, oggi, alla vicenda dell’assegnazione della piscina della Sciorba, si aggiunge un altro capitolo e non è detto che sia quello definitivo. Tutto è iniziato questa estate quando il primo grande impianto sportivo di Genova è andato a gara, tramite bando. Un atto che di fatto, sancendo il passaggio dalle mani pubbliche di Sportingenova a quelle private delle società sportive, ha aperto nuovi scenari nella gestione degli impianti.

Il fine era quello di ridurre i costi, e ridare così boccata di ossigeno alle casse comunali asfittiche, come sottolineato dal liquidatore di Sportingenova Adriano Anselmi e allo stesso tempo “migliorare l’offerta del servizio e delle capacità”. Per le società invece doveva essere un’occasione “per completarsi, non più solo dal punto di vista sportivo”.

La gestione della Sciorba invece è diventata una storia infinita, fin da subito. All’apertura delle buste il primo giallo, con una querelle su timbri mancanti, poi rientrata. Poi, l’esclusione a sorpresa della cordata Genova Nuoto, prima classificata con 77 punti, per un vizio di forma dell’offerta (in quella tecnica risultavano anche parametri economici).

Infine, i primi di ottobre, durante la seduta pubblica per l’aggiudicazione provvisoria, lo stesso raggruppamento Genova Nuoto, rientrò a sorpresa in gara. Le memorie presentate dagli avvocati della cordata (Genova Nuoto, Anpi, Sisport, Folzer Rivarolo, Nuoto Sestri, Fratellanza di Pontedecimo, Gruppo sportivo Aragno e Rari Nantes Camogli), avevano colpito nel segno: dal 5 ottobre il gruppo divenne nuovo gestore della piscina di Molassana.

A quel punto l’altra cordata, che riunisce Andrea Doria e Crociera fra le altre, aveva annunciato battaglia legale, presentando ricorso al Tar. La sentenza è arrivata in mattinata: i giudici del tribunale amministrativo ligure hanno dato torto al gruppo Genova Nuoto attuale aggiudicatario dell’impianto, tirando in ballo lo stesso Anselmi. “Del tutto illegittimamente il liquidatore unico – si legge nel dispositivo del Tar – ri-ammettendo in gara l’ATI controinteressata, si è sostituito alle valutazioni demandate alla Commissione.

Liquidatore che, sempre secondo i giudici, “ha, per un verso, esautorato le funzioni della Commissione” e “per l’altro, omettendo la benché minima forma di contraddittorio, senza alcuna motivazione se non lo stentoreo richiamo ad imprecisato parere legale, il liquidatore unico, restio a cogliere il retroterra garantistico sotteso agli istituti procedurali che conformano l’evidenza pubblica, ha, di fatto, annullato l’aggiudicazione provvisoria in favore della ricorrente e riammesso in gara il raggruppamento che la Commissione aveva legittimamente escluso sulla base dell’oggettivo riscontro della violazione di una specifica prescrizione contenuta nel disciplinare”.

“Abbiamo già contattato gli avvocati per far ricorso in Consiglio di Stato, ci sono tutti gli estremi”, commenta Enzo Barlocco, presidente del Genova Nuoto. “Del resto lo avevamo già detto in tempi non sospetti, queste gare si sa quando iniziano ma non si sa quando finiscono”.

L’impianto al momento resta aperto in attesa degli sviluppi legali. “Ad ora non abbiamo ancora ricevuto ingiunzioni, vedremo cosa succederà nei prossimi giorni, quel che è certo è che si tratta di un grosso pasticcio. Noi continuamo ad andare avanti anche se in questa situazione non si lavora certo bene. Se usciamo dalla Sciorba, usciamo da tutto, con il rischio concreto di chiudere bottega – continua Barlocco riferendosi all’eventuale gestione della cordata Andrea Doria, di fatto concorrente – Genova Nuoto e l’Anpi sono le uniche due società presenti sul territorio, siamo senza alcuna tutela, ma sembra che questo non sia importante”.

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