Genova. Strano periodo quello del Genoa. In due partite si è passati dalle stelle, alla disfatta con esonero di Malesani, all’esaltazione per Gilardino e di nuovo si è toccato il fondo con il 3-0 di Cagliari. Alti e bassi degni delle migliori montagne russe.
L’unico problema è che nessuno si diverte più, a parte le avversarie di turno che passeggiano per 90 minuti e fanno valanghe di gol. Non si divertono più i tifosi che ancora non sono scesi sul piede di guerra come i loro cugini blucerchiati, ma promettono di farlo se la situazione non migliorerà. Non si diverte il tecnico Pasquale Marino, appena arrivato e già sulla graticola. E’ ovvio che si accolla responsabilità non sue, così come sarebbe normale che gli venisse concesso il tempo per lavorare in tutta tranquillità.
Il tempo, però, corre e non ci si può fermare troppo a riflettere. Ecco allora che la prossima partita con l’Udinese diventa importantissima. La situazione, però, non è delle migliori: tra infortuni e squalifiche (e tutti gli occhi puntati addosso) la difesa è da inventare.
Chi non si diverte più, e lo ha fatto capire chiaramente, è Enrico Preziosi. Le sue parole di ieri a Pegli (“Spero di non essermi rincoglionito. In estate avevo detto che questa era la mia squadra più forte di sempre ed il campo finora non mi ha dato ragione”) sono suonate come una sveglia ed insieme come un avvertimento.
Tutti sperano che il Genoa trovi la forza per risollevarsi, altrimenti potrebbero esserci sorprese sul piano degli arrivi (Biondini, l’accordo sembra quasi concluso) e delle partenze (l’indiziato numero uno è qui Kucka). Preziosi ci ha abituato a clamorosi colpi di scena e, qualora lo decidesse, proseguirà di certo su questa strada. Il futuro, comunque vada a finire, è per i genoani pieno di incognite.