Liguria. Il presidente della Regione, Claudio Burlando, è stato molto chiaro nel commentare la proposta del governatore campano Stefano Caldoro di istituire una sorta di ‘tesoretto’ con le risorse che non possono essere spese a causa dei vincoli dettati dal patto di stabilità.
“Partiamo dal presupposto che il Patto di stabilità non è un vincolo europeo e quindi, essendo strumento interno, possiamo gestirlo senza chiedere il permesso. Ma la Liguria ha già avviato una sorta di redistribuzione interna, mettendo insieme Province, Comuni e Regione per vedere lo stato di ciascuno e intervenire in modo razionale, ‘liberando’ in questo modo oltre 60 mln di euro. Se tutti facessero così, in Italia saremmo vicini ai 2 mld di euro”.
Burlando ribadisce che il Patto di stabilità è “uno strumento interno, non un vincolo europeo” tant’é che “per la sanità è consentito spendere soldi che non hai” mentre per altri settori “se li spendi vai in default e se non li spendi sono problemi grossi. In Liguria spendiamo i soldi che abbiamo. Abbiamo razionalizzato, andando a vedere una per una le realtà per come sono messe e operando una redistribuzione interna virtuosa”.
“E’ necessario trovare una via tra risanamento e crescita e bisogna investire, tenendo in ordine i conti – ha detto Burlando -. Prendete per esempio Fincantieri di Sestri Ponente: se investi in quella realtà crei lavoro, esportazione e non paghi cassa integrazione. Se rinunci non cresci e continui a pagare”.