Sestri Ponente. Continua anche nel nuovo anno la lotta dei lavoratori di Fincantieri Sestri Ponente per salvare il futuro del sito produttivo genovese. Lo sciopero e la mobilitazione iniziati prima di Natale sono ripresi ieri, quando al termine dell’assemblea in cantiere, i lavoratori hanno deciso di bloccare il traffico e di continuare la protesta con uno sciopero ad oltranza.
La richiesta è quella di un incontro con il Ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture Corrado Passera che possa riportare i termini della vertenza nell’ottica di continuare a far sì che a Sestri si continuino a costruire navi salvaguardando produzione, 800 lavoratori diretti e 1500 circa delle ditte d’appalto.
L’accordo separato siglato con l’Azienda da Fim e Uilm, infatti, prevede cassa integrazione per tutti i dipendenti e uno stanziamento per l’anno in corso di 400 mila euro per mettere in sicurezza il cantiere di Sestri; nulla è invece destinato al lavoro. A marzo sarà consegnata l’ultima nave, dopodiché le maestranze saranno collocate tutte in cassa integrazione per almeno due anni.
“La mobilitazione non si è fermata neanche nel periodo natalizio, a Genova come ad Ancona e a Palermo, dove ci sono stati presidi permanenti”, ricorda Alessandro Pagano, coordinatore nazionale Fiom per la Cantieristica.
A Sestri Ponente oggi la protesta continua con il blocco delle portinerie e del collaudo dell’ultima nave nello stabilimento e anche stamattina potrebbero essere messi in atto blocchi stradali.