Isola del Giglio. La Costa Concordia si muove. Lo spostamento è lento, circa 10 centimetri, ma sembra destinato a continuare. I soccorritori subacquei, che da giorni ormai setacciano il relitto alla ricerca dei dispersi, sono stati dapprima costretti ad interrompere le ricerche, poi hanno ottenuto un nuovo via libera per riprendere le ricerche. Nessuno nasconde, però, che la situazione è sempre più difficile e precaria.
Come se non bastasse, anche le condizioni meteo non aiutano: il livello del mare si è alzato, mentre le nubi minacciano pioggia. Il bilancio è quindi ancora tragicamente provvisorio: delle oltre 4000 persone a bordo, tra equipaggio e passeggeri, 6 sono morte e numerose hanno riportato ferite. A preoccupare, però, è il destino dei 16 dispersi, tra cui un bimbo di 5 anni. Con il passare delle ore le probabilità di ritrovarli vivi diminuiscono a vista d’occhio.
Intanto, mentre il comandante della Concordia Francesco Schettino rimane in carcere, si lavora anche per scongiurare una catastrofe ambientale. Il problema, lo si è detto, riguarda le tonnellate di carburante rimaste nella pancia della nave: uno sversamento avrebbe ripercussioni inimmaginabili sull’ecosistema del Mar Tirreno. “Il rischio ambientale per l’Isola del Giglio è altissimo”, ha ammesso il ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Che il pericolo sia concreto, lo testimonia l’avvistamento da parte di alcuni elicotteri di alcune chiazze di gasolio attorno al relitto. In queste ore si pensa di ancorare vicino al relitto una piattaforma per aspirare gli idorcarburi. Si tratta, però, di 2.400 tonnellate: un’operazione che durerà almeno due settimane.
C’è sul tappeto, infine, il destino della sfortunata nave: le ultime notizie parlano di un recupero. Si cercherà di tappare le falle, di sollevarla con enormi palloni e poi di trainarla nel porto più vicino. Un’operazione, certo, che richiederà tempo e non poche risorse.
Nel caso avesse successo, il candidato sindaco Enrico Musso ha già lanciato via Twitter la sua proposta: “Per riparare (o sostituire) C.Concordia si incoraggi la Costa a utilizzare il cantiere di Sestri, dove la nave fu costruita”. La sponda è arrivata anche dall’attuale primo cittadino: “Come si fa a non essere d’accordo?”, ha ribadito oggi Marta Vincenzi.