Savona. Nella notte riflettori puntati sull’Isola del Giglio e poi i soccorsi, gli oltri 3000 croceristi trasportati con mezzi organizzati dalla Croce Rossa e dalla Protezione Civile. La conta delle vittime e dei dispersi. L’abbraccio con i parenti, le cure all’ospedale. E poi. Le parole. I racconti.
Momenti terribili, vedere la morte in faccia e oggi poterla raccontare…Ecco la drammatica testimonianza di due crocieristi di Pietra Ligure a bordo della Costa Concordia, la nave da Crociera incagliata ieri sera in una secca davanti all’Isola del Giglio. Il padre e la figlia, Giovanni e Antonella F., erano partiti da Savona diretti per una crociera nel Mediterraneo.
“Era stata una bella vacanza fino a ieri sera, e poi…La nave si è incagliata, abbiamo aperto la porta del terrazzo della cabina ed abbiamo visto uno scoglio…Prima ci hanno detto che era tutto sotto controllo, che era un problema elettrico, ma non ci abbiamo creduto…Poi l’ordine in tutta fretta di di abbandonare la nave…” raccontano i due crocieristi, arrivati con il pullman a Savona assieme agli altri superstiti del naufragio.
“Le bottiglie volavano, i letti si spostavamo, era evidente che si era inclinata; poi si è rovesciata sul lato opposto. Meno male che eravamo sull’altro lato, altrimenti non so…, la parete ci ha fatto da pavimento…Poi il via via alle scialuppe, ma la nostra non funzionava. Molte persone sono caduto, si è fatta male, tanto sangue, alla fine dalla fiancata, grazie a delle scale di emergenza, siamo saliti sulla scialuppa e ci siamo allontanati dalla nave…Abbiamo avuto davvero paura di morire…” concludono i due pietresi.