Savona. Spaventati, ma anche arrabbiati e delusi: questi gli stati d’animo di chi, questa notte, ha visto la morte in faccia.
“Eravamo a teatro – racconta una coppia di Biella, alla sua prima crociera – quando abbiamo sentito un impatto tremendo e abbiamo visto il palco tremare. E’ stato il panico, anche perché, dobbiamo dirlo, non abbiamo avuto grande assistenza. Non abbiamo visto nessuno della Costa, la voce del comandante non si è sentita: a cosa servono le esercitazioni che ci fanno fare se poi, in casi come questi, si scatena il caos e la disorganizzazione più assoluta? Ci è parso che le scialuppe fossero insufficienti e difficili da calare in acqua, anche perché molte erano già sott’acqua. Siamo delusi e ancora agitati”.
Sono arrivati a mezzogiorno in punto i primi passeggeri della nave affondata ieri sera nelle acque antistanti l’isola del Giglio. Ad accoglierli, al terminal del porto savonese, il presidente dell’Autorità Portuale, Rino Canavese, rappresentanti della Questura e della Prefettura e, in generale, un “comitato” composto da forze dell’ordine e soccorritori che hanno offerto assistenza medica, cibo, vestiti e informazioni per chi volesse raggiungere subito casa o, al contrario, si sentisse troppo frastornato per proseguire il viaggio e volesse soggiornare negli hotel della città della torretta.
Sono circa sette i pullman che, al momento, sono giunti a destinazione: i crocieristi sfortunati scendono dai mezzi, alcuni senza giacca, altri a piedi nudi, sotto lo sguardo sbalordito di altri turisti che, invece, si stanno imbarcando per una crociera che immaginano indimenticabile. In positivo, però. Molti sono stranieri, e non sanno cosa sia successo questa notte: sono in vacanza, e lontano dalle cattive notizie dei telegiornali. I più chiedono spiegazioni, anche se, forse, per iniziare con lo spirito giusto la navigazione, sarebbe meglio non sapere.
“Non ci ha aiutato nessuno, a parte alcuni camerieri e addetti ai vari servizi della nave – è l’eco di altri superstiti – Non s’è visto nessuno dei responsabili della Costa. Siamo rimasti 40 minuti al buio e ci hanno detto che si trattava semplicemente di un problema al generatore, quando poi è successo quello che è successo. Da quanto abbiamo visto, non sono state rispettate le procedure di evacuazione, tutto era affidato al caso”.
E il “caso” ha voluto che questa notte si verificasse “una tragedia di dimensioni apocalittiche”, come l’ha definita pochi minuti fa il sindaco di Isola del Giglio Sergio Ortelli, che ha seguito tutte le fasi dei soccorsi che hanno portato sulla “sua” isola i 4.200 che erano a bordo della Costa Concordia incagliatasi davanti al porto. “Il primo pensiero – dice – va alle vittime di questa assurda sciagura”. Tre, al momento, mentre 14 sono i feriti.
Serviranno molte ore prima che venga conclusa l’operazione di verifica di chi manca all’appello della lista passeggeri della Costa Concordia: a confermarlo la Capitaneria di porto di Livorno, che coordina le operazioni. Secondo l’ultima comunicazione del Prefetto di Grosseto, al momento, sarebbero una settantina le persone che mancano all’appello.