“Ho capito subito che stava accadendo qualcosa di serio, ma non credevo fino a questo punto. Poi, quando ho sentito l’avviso che comunicava ai passeggeri di raggiungere i punti di emergenza ho iniziato ad avere davvero paura”.
E’ il racconto di una 37enne originaria di Pietra Ligure a bordo della Costa Concordia, incagliata ieri sera in una secca dell’Isola del Giglio in cui hanno perso la vita tre persone e altri 14 sono rimaste ferite.
“All’inizio ero dal lato del fianco – racconta Antonella – che ora è affondato, poi ci hanno fatto convogliare dalla parte opposta. Abbiamo aspettato tante ore prima di poter tirare un sospiro di sollievo. Io ho perso i bagagli, ma direi proprio che è il male minore”.
Antonella stava per addormentarsi nel letto della sua confortevole cabina. Erano le 22 circa di ieri sera. Aveva cenato presto, insieme ai genitori, con i quali si aspettava di trascorrere una vacanza all’insegna del relax su uno dei colossi del lusso targato Costa Crociere. All’improvviso, però, il suo sonno viene interrotto da un forte scossone che quasi la butta a terra. I cassetti degli armadi si aprono, le ante sbattono all’impazzata, la luce salta.
Ora quella cabina si trova sott’acqua, insieme al fianco destro della Concordia che ci stiamo abituando a vedere adagiata in mare nelle foto che si rincorrono su siti e giornali. “Sono quasi caduta dal letto” ha raccontato Antonella al fidanzato che l’ha raggiunta telefonicamente, mentre si trova su un autobus, messo a disposizione dalla compagnia di navigazione, in direzione Savona.
Sono circa 1.500 i passeggeri in arrivo al Palacrociere di Savona. A gestire l’accoglienza, nella città della Torretta, è il presidente dell’Autorità Portuale, Rino Canavese, insieme al suo staff, che si sta adoperando per trovare vestiti, scarpe, giacche per chi, come Antonella, ha abbandonato tutto sulla Concordia “ferita”.