Genova. Il pacchetto liberalizzazioni sta facendo insorgere la rabbia di molte categorie e anche i pescatori liguri, che da giorni protestano per il caro carburante e l’aumento delle tasse, hanno dato vita a un comitato spontaneo.
“Siamo stufi delle nostre sigle sindacali – spiega Alessandro Cappelli – che per anni si sono fatte forti dei numeri della categoria, ma senza mai dare ai pescatori voce in capitolo. Così ora ci troviamo con leggi comunitarie quali l’etichettatura del pescato, la patente a punti e l’iva sui carburanti che rischiano di far sparire anche gli ultimi operatori del comparto. Se a questo aggiungiamo poi le accise sul carburante, il quadro è completo e significa il fallimento di tante piccole imprese”.
Il comitato spontaneo è nato a Sestri Levante, al termine di una riunione tra i rappresentanti della categoria di La Spezia, Tigullio e Genova. Per domani, dopo lo sciopero di oggi e l’incontro nella capitale con i rappresentanti del governo, è prevista una manifestazione a Roma.