Regione. Sembrava raggiunto in serata, invece deve essere ancora valutato dai lavoratori di Amt, riuniti in assemblea, l’accordo tra enti locali, azienda trasporti di Genova e cinque sindacati di categoria per sbloccare la vertenza sul trasporto pubblico locale culminata alle 11 con l’ occupazione dell’aula del Consiglio regionale da parte di circa duecento lavoratori, e la decisione di scioperare a oltranza.
Dopo quasi sei ore di muro contro muro, la quadra in via Fieschi è stata trovata: nell’aula dove dal primo pomeriggio erano riuniti in conclave Regione, Provincia, Comune, Amt e rappresentanti sindacali per stilare un documento a più mani in cui fossero ribaditi nero su bianco alcuni punti fondamentali per le parti, è arrivato l’accordo.
I sindacati hanno concesso la tregua, firmando un documento che stabilisce di fissare un nuovo vertice venerdì 27 gennaio “per avviare il confronto sulle modalità di utilizzo delle risorse”.
La linea Burlando, nonostante una prima ferma opposizione, è alla fine passata, confermando le doti di mediatore del governatore ligure: le risorse che metterà la Regione saranno studiate solo dopo la Conferenza in programma a Roma il 26 gennaio, dove, in teoria, dovrebbero essere decisi i fondi definitivi del comparto e le divisioni per ogni ente. Tra le proposte avanzate dai sindacati, date le voci di bilancio già fissate, anche una possibile tassazione sul bollo auto “altrimenti le aziende falliranno e con loro il trasporto pubblico”.
In cambio di questa concessione i sindacati hanno ottenuto che “nel caso persistesse un’insufficienza di risorse che non consentisse di finanziare il mantenimento dell’attuale servizio ferro gomma, Regione Comune e Provincia sono impegnate ad attivare le opportune azioni fiscali e parafiscali per integrare tali risorse anche a sostegno dell’applicazione della nuova legge regionale”.
Il documento riporta anche un altro passaggio fondamentale per i lavoratori: “Avendo escluso il Comune di Genova l’autorizzazione al Cda di Amt di procedere con atti contro i diritti dei lavoratori si intende confermata la validità dell’accordo del 7 giugno 2011”. Su questo punto le organizzazioni sindacali erano state chiare: gli stipendi dei lavoratori non si toccano, cassa integrazione a rotazione inclusa.
Con la firma dell’accordo, i lavoratori rientrano dalla protesta per riprendere il consueto servizio.