Cronaca

Alberghi, diminuiscono presenze e prenotazioni: “Genova ancora poco attrattiva”

De Ferrari

Genova. Alluvione, crisi e mancanza di attrattività: è il tridente ostile con cui gli albergatori genovesi dovranno fare i conti nel 2012 appena cominciato.
Contraddicendo in parte i dati dell’osservatorio turistico regionale, nel capoluogo ligure le previsioni per i prossimi mesi non sono affatto rosee.

Le spine nel fianco della categoria sono diverse: gli strascichi dell’effetto alluvione, che ha cancellato le prenotazioni turistiche in città nel mese di novembre con riflessi importanti anche su dicembre, la crisi economica,
aumentata dall’effetto psicologico suscitato dall’ultima manovra finanziaria e in ultimo, ma non d’importanza, il fattore attrattività: Genova ha poco da offrire e se la tendenza è già per la vacanza “mordi e fuggi”, la scarsa
offerta di eventi e catalizzatori riduce ancora di più le presenze.

In questo assaggio di 2012 gli albergatori lamentano un calo notevole anche nelle prenotazioni. “Non c’è booking per le prossime settimane – spiega Walter Mariani – la crisi, è evidente, si fa sentire profondamente”. Inoltre, la
manovra del nuovo Governo ha inciso sulle tasche, ma non solo: “psicologicamente le persone pensano di andare incontro a momenti di grande sacrificio, quindi rinunciano a spese e diversivi messi in preventivo prima del decreto Salva Italia”. Un assaggio del trend negativo gli albergatori lo hanno avuto durante il ponte dell’Immacolata: “Un mezzo disastro, nonostante il clima mite e l’assenza di neve: a Genova pochissime prenotazioni e presenze”.

A Genova nessuna ripresa avvisabile nel breve periodo, ma anzi un peggioramento rispetto ai primi nove mesi del 2011 e in particolare a gennaio, febbraio. Le presenze in città, in realtà, sono aumentate, trainate dall’enorme successo della mostra di Van Gogh a Palazzo Ducale (che a gran richiesta sarà presumibilmente prolungata al primo maggio), e dalla meta ormai classica dell’Acquario.

Eppure i visitatori vengono ma non si fermano. “A Genova non ci sono altre attrattive e il turista va via. Ci auguriamo che il ricavato della tassa di soggiorno serva almeno a questo – prosegue Mariani – migliorare la struttura
turistica e congressuale con un buon piano di promozione per la città”. Per il resto, rimane la contrarietà per un provvedimento che “con aumenti da 1 a 3 euro inciderà fortemente sulla competitività in un periodo in cui, invece, ci
stavamo sforzando nel mantenere basse le tariffe per sostenere la domanda”.

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