Genova. Come consuetudine dal 1995 Anaci Genova e Anaci Liguria organizzano il cosiddetto “Anaci Day” (28 gennaio 2012 ore 15, Palazzo della Borsa di Genova, Via XX Settembre 44.), la giornata di ricorrenza nazionale della riunificazione di Anai e Aiaci, le due principali associazioni di categoria esistenti la prima dal 1970, la seconda dal 1974. “Questa volta il tema sarà incentrato sugli eventi alluvionali e sulle calamità che purtroppo a volte investono intere aree della nostra Regione , molte volte con effetti devastanti” spiega il presidente Anaci Liguria Ivano Rozzi.
“Che centra l’amministratore di condominio, o meglio, perchè noi e non altri a trattare un’argomento ancora vivo nella mente di tutti per la sua drammaticità? Se ci si riferisce alle polemiche e ai fatti giudiziari sull’argomento tengo qui a precisare che non è nostra intenzione effettuare valutazioni o considerazioni, ancorchè inopportune o superficiali degli eventi accaduti. Come d’altro canto non è nostra intenzione sostituirci a chicchessia che ha competenze e doveri in merito ad una questione molto complessa. Noi partiamo da una considerazione di fatto, Anaci raccoglie a se, attraverso i tanti amministratori associati circa l’80% del patrimonio immobiliare condominiale amministrato della Liguria. Sono decine di migliaia gli edifici in condominio, piccoli e grandi, amministrati dai colleghi, e di conseguenza questa è una ‘prima linea’ sempre allertata e sempre coinvolta in quello o quell’altro evento. Quindi possiamo anche dire che ci siamo di diritto o ancora meglio, obbligati”.
“Sulla materia altri sono molto più preparati e capaci di noi. Noi pensiamo essere possibile affrontare l’argomento in una nuova prospettiva nei rapporti con le istituzioni con particolare riguardo, se ciò sarà possibile, nel delineare nuovi strumenti di informazione, più mirati e, se questo richiederà anche definire un nuovo e più corrispondente profilo professionale dell’amministratore condominiale, siamo pronti. Pensiamo si possa fare molto nella fase cosiddetta di sonno delle calamità e soprattutto in quelle di attività. Poi c’è l’aspetto delle opere di ripristino, della messa in sicurezza che coinvolgono necessariamente interi edifici condominiali , quando non addirittura vie o quartieri” prosegue Rozzi.
“E’ pertanto necessario costruire un front office tra la rappresentanza degli interessi collettivi di un soggetto come il condominio e l’ Ente pubblico, sia esso il Comune o la Regione, fondato su requisiti di competenza e trasparenza, che certamente non potranno che fare bene all’uno e all’altro soggetto e soprattutto poter lavorare con la consapevolezza di fare il bene del cittadino e nel caso nostro dei nostri condomini che sono quelli che, tra l’altro, ci pagano” aggiunge il presidente Anaci.
“Partiamo da una necessaria considerazione, viviamo e lavoriamo nella consapevolezza di un territorio orograficamente complesso e per molti versi fragile. Ciò basta a non potersi sottrarre da una diligenza su i temi che attengono la sicurezza ed in particolare su quelli che hanno ispirato questo Anaci Day. Non dimentichiamo che già molti dei fenomeni di rischio richiedono grande preparazione dei colleghi, senso del dovere e soprattutto forte cultura dell’interventistica . Si pensi ai rischi sanitari portati dall’amianto, ai problemi legati al tema degli esplodenti e infiammabili, alle zone ove il carico di polveri sottili implica accorgimenti anche tecnologichi alle strutture , fino alle calamità più consistenti dei terremoti e delle alluvioni”.
“In questo fragente l’amministratore condominiale, anche se non ascrivibile ai ruoli di protezione civile o primo soccorso, ha una determinante responsabilità contrattuale con i propri amministrati che ne accresce enormemente il ruolo, ma questo si determina in largo e positivo quando esso diviene collettore e , spesso, coordinatore, sia di appoggio ad altre organizzazioni, sia esclusivo quando nel riordinare il dopo. Non c’è bisogno di alcun nuovo o diverso ruolo di quello che già abbiamo. Del resto alcuni Colleghi hanno il timore di venire addossati di ulteriori responsabilità e incombenze su fronti nei quali altri hanno competenza. Noi abbiamo dalla nostra i nostri amministrati , le loro esigenze e i loro bisogni. Abbiamo da dare già moltissime risposte in una società oggi in forte compressione, tutelare un’ immenso patrimonio immobiliare in un periodo in cui è difficile per moltissimi metter insieme il pranzo con la cena”.
“Siamo anche curiosi di conoscere altri punti di vista e di accrescere le nostre conoscenze, non dimentichiamo che la nostra è una professione interdisciplinare che richiede grande impegno e anche coraggio per essere esercitata ma affinchè sia efficiente e , per chè no ,anche efficace richiede sempre uno sforzo ulteriore. Ecco perchè , a volte , ci buttiamo su argomenti che altri hanno difficoltà ad affrontare. La nostra centralità nel tessuto sociale abitativo è un forte stimolo che molti di noi sentono ancora , anche dopo vari decenni di lavoro” conclude Rozzi.