Partita insidiosissima questa, paradossalmente ancora più difficile di quella casalinga contro il Milan in cui sarebbe dovuto essere più semplice tirare fuori le energie necessarie. Le ultime uscite hanno portato molta insicurezza tra i rossoblù e il Siena ha dimostrato di essere squadra insidiosa e tosta con un ottimo allenatore come Sannino.
Il Genoa invece trova il colpo in trasferta e lo fa in maniera autorevole, con un grande possesso palla e con molto giudizio. Malesani presenta Frey in porta, Mesto, Dainelli, Granqvist e Moretti, Rossi, Veloso, Constant sulla linea di centrocampo e Merkel dietro Palacio e Zè Eduardo, alla prima da titolare.
Il Genoa in partenza prova a fare la partita, possesso palla e poi il tentativo di entrare nelle maglie della difesa toscana. La prima palla gol è sulla testa di Granqvist. Dieci minuti dopo tocca a Veloso, un po’ in ombra quest’oggi, a provare la conclusione. Il Siena prova a infastidire il Genoa solo dopo la mezzora. Inizia il momento più difficile per i rossoblù che rischiano anche sul finire del primo tempo per un colpo di testa di Calaiò.
Il Genoa ricomincia con giudizio, Malesani al 55’ decide di far entra Pratto al posto di Ze Eduardo: un minuto dopo arriva il gol, magia di Palacio, respinta Brkic e il capitano Marco Rossi la mette dentro.
Immediata ulteriore sostituzione: fuori Veloso e dentro Seymour. Il gol dà maggior autorevolezza al Genoa, il Siena a quel punto prova a serrare i tempi e trova solo una grande occasione al 68’ con Destro (ex genoano) che spreca un’occasione incredibile sotto porta.
Il campanello suona e il Genoa prova a riorganizzarsi e soprattutto mettere paura al Siena: Malesani con coraggio tira fuori Moretti e mette Jankovic. Il Siena fa meno paura e il Genoa proprio allo scadere trova il due a zero con un contropiede fulmineo di Rodrigo Palacio.
Finale sotto la curva con maglie lanciate ai tifosi e abbracci tra giocatori e Alberto Malesani. Buon risultato, forse le critiche (compresa quella che è arrivata da queste pagine) hanno suonato il de profundis troppo presto.