Genova. “Ci vorrà tempo, ma oggi è una data importante, che accogliamo con favore. Oggi si parte, il Cipe ha finanziato il secondo lotto: una cifra considerevole. Ricordiamo tutti che l’Italia ha avuto il boom economico quando è ricominciata la ricostruzione nel dopoguerra. Queste grandi infrastrutture indubbiamente provocheranno posti di lavoro, ma anche economia in un momento in cui ne abbiamo molto bisogno”. Paolo Odone, a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto “Genova Gourmet” non nasconde la sua soddisfazione per la firma della convenzione-quadro sul Terzo Valico, prevista per oggi, uno degli ultimi passaggi prima della ripresa dei lavori per la linea ad alta capacità Genova – Milano.
Un appuntamento a cui parteciperanno il Comune di Genova, l’Autorità portuale e le aziende firmatarie delle convenzioni attuative.
“Il Terzo Valico è una delle attività che dal 1999 la Camera di Commercio porta avanti come elemento primario della sua politica”, ha spiegato Odone. “In questi anni abbiamo incontrato più di cento Camere di Commercio da Genova a Rotterdam per spingere sul progetto. Oggi si firma non più in maniera finta un protocollo: dai prossimi mesi si comincerà a fare prima il nodo di Genova e poi la galleria che alleggerirà il traffico, che porterà benessere in questo momento di difficile, perchè i posti di lavoro saranno molti. Chi non è di Genova avrà la possibilità non solo di usarci come loro porto, ma molte persone verranno ad abitare qui, portando a Genova le loro imprese, proprio come è successo a Nizza e in tante altre parti del mondo”.
Se ieri è stato il giorno di Tirreno Power, con la firma della convenzione che di fatto dà il via ad un investimento di 1,4 miliardi di euro, uno tra i più grandi progetti finanziati interamente da privati a livello europeo, oggi sarà quindi la giornata del Terzo Valico. Dopo tagli del nastro e false partenze, il Governatore ligure sbloccherà i cantieri di quest’opera tanto discussa.
Il materiale di scavo del Terzo Valico finirà in una cava abbandonata a Scarpino, sulle alture di Sestri Ponente, nelle acque del porto Prà – Voltri e in quelle che ospiteranno il ribaltamento a mare di Fincantieri.
Intanto continuano ad arrivare le critiche di ambientalisti e comitati di cittadini.