Regione. Intorno alle 12 di oggi i telefonini di consiglieri e assessori regionali hanno iniziato a squillare di continuo. Nei corridoi di via Fieschi si era infatti sparsa la voce che il presidente della Regione, Claudio Burlando, avesse tolto le deleghe all’assessore all’Urbanistica Marylin Fusco e a quello allo Sport Gabriele Cascino, entrambi in quota Idv.
A far traboccare il vaso sarebbe stata la decisione della Fusco di ritirare il provvedimento sulla cartolarizzazione degli edifici dismessi della sanità ligure, operazione con la quale la Regione vorrebbe ottenere risorse fresche per il proprio bilancio.
La voce incontrollata rimbalzata tra i vari consiglieri all’interno delle commissioni è stata alla fine ufficialmente smentita, ma la situazione all’interno della maggioranza che sostiene Claudio Burlando sarebbe tutto fuorché tranquilla. I dissidi principali sono proprio con l’alleato forte del Pd, ovvero l’Italia dei Valori di Giovanni Palladini, neo sposo di Marylin Fusco e leader incontrastato del partito di Antonio Di Pietro in Liguria.
Le forti divergenze tra l’assessore alla Sanità Montaldo e il presidente della commissione Quaini sono ormai cosa nota, tanto che i due in commissione sembrano non fare parte della stessa maggioranza. Situazione che si è palesata anche ieri nel corso dell’incontro con i rappresentanti del territorio dell’entroterra savonese. Ma non è solo Quaini l’unica spina nel fianco del Governatore. I rapporti tra Marylin Fusco e alcuni componenti della giunta sono oramai solo di cortesia.
Non va dimenticata poi la pressione da parte dell’Italia dei Valori, per voce del capogruppo Niccolò Scialfa, sulla insistente richiesta di ritirare le deleghe agli assessori esterni per abbattere i costi dell’attuale Giunta. Anche il quarto rappresentante del partito dell’ex magistrato di Milano, Maruska Piredda, non è mai stato “digerito” dal resto del centrosinistra, che di fatto non considera minimamente l’ex hostess di Alitalia.
Optare per le primarie nel Comune di Genova, quando l’Idv ha sempre manifestato l’intenzione di supportare Marta Vincenzi si è rivelata una decisione che potrebbe portare a un eventuale divorzio politico. Il colpo di grazia lo avrebbe infine inferto il governo Monti con l’abolizione delle Province, tra cui quella di Genova, su cui c’era la golden share di Palladini.