Regione. Matteo Rossi (Capogruppo Regionale Sel) e Alessandro Benzi (Capogruppo Federazione della Sinistra) esprimono così la forte soddisfazione per aver segnato un punto fondamentale per la riorganizzazione sanitaria nel ponente genovese. “Ma- proseguono i consiglieri – la cosa è un segnale positivo per tutti, non solo per i territori coinvolti, che già hanno tanto pagato in termini di servitù e quindi hanno diritto a servizi migliori. Perché con questo provvedimento si offre un messaggio in controtendenza, in quanto nonostante la crisi la Liguria non rinuncia a potenziare i servizi e imbocca la strada di una razionalizzazione virtuosa della rete ospedaliera.”
I consiglieri però non nascondono la sofferenza per il programma di cartolarizzazioni finalizzato a ripianare il “buco” della sanità: “Con la consapevolezza che comunque sarebbe stato ancor più doloroso stangare i redditi medio-bassi a suon di tasse come ha fatto la Regione Lombardia. Noi in termini generali siamo contro la vendita di patrimonio pubblico per fare cassa, ma i tagli dei Governi Berlusconi e Monti ci hanno posto di fronte a un bivio obbligato: vendite patrimoniali o tasse per i più deboli, già colpiti dalla crisi.
Noi siamo convinti che Monti avrebbe potuto scegliere un’altra strada. Invece di colpire gli enti locali e di agire sull’IRPEF, si poteva istituire la patrimoniale, tagliare le spese militari, colpire gli evasori e riformare il fisco a vantaggio di chi ha sempre pagato. Così purtroppo non è stato e per questo noi ci siamo opposti a tale manovra iniqua.”
“Con la destinazione del surplus delle cartolarizzazioni- continua Rossi- all’Ospedale del ponente e con l’intento a mantenere quote degli stabili in oggetto per nuovi servizi sanitari, pensiamo a Santa Margherita o a Quarto, abbiamo comunque salvaguardato l’interessi dei cittadini e abbiamo tenuta aperta la prospettiva di potenziare il welfare ligure. Nella condizione data non è certo poco.”