Genova. Montgomery lungo nero, berretto nero di lana in testa e occhiali scuri calati sugli occhi: era questo l’aspetto di Renato Zero, questa mattina a Genova perchè testimone in un processo – poi rinviato – relativo alla registrazione di uno dei suoi primi dischi.
Il cantante è stato subito riconosciuto dalle numerose persone che affollano il cortile del tribunale. Alcuni sono riusciti ad avvicinarlo e a farsi fare l’autografo dal cantante, che accompagnato dalle guardie del corpo è poi stato fatto uscire da un ingresso secondario.
Il cantante si è detto contento di essere a Genova, città per la quale ha coniato nei giorni successivi all’alluvione uno slogan per la rinascita, scritto a caratteri cubitali su uno striscione appeso in via Fereggiano, cuore della tragedia dello scorso 4 novembre.
“Il fatto che sia affissa questa mia frase – ha detto – è una testimonianza viva che mi ha reso molto felice”.
“Ho un amico di Genova, cresciuto proprio in via Fereggiano”, ha aggiunto Renato Zero, che il 20 dicembre si esibirà insieme a Gino Paoli a favore degli alluvionati. “Genova mi voleva – ha sottolineato – e quando Genova chiama Renato risponde”.