Cronaca

Puc in Aula Rossa, Vincenzi: “Chi accusa mancanza di visione strategica, offende noi e Renzo Piano”

consiglio comunale aula rossa

Genova. Il Puc, provvedimento chiave dell’amministrazione Vincenzi, è sbarcato in Aula Rossa per il primo passaggio ufficiale in vista dell’approvazione del consiglio, che dovrebbe arrivare la settimana prossima, salvo sorprese e nonostante le critiche sollevate nei giorni scorsi da fronti opposti. Da una parte l’opposizione, e in particolare Enrico Musso, candidato sindaco e consigliere comunale, che ha richiesto il ritiro tout court del piano urbanistico per “errori grossolani, mancata strategia e tutela del territorio”. Dall’altra gli ambientalisti, in primis Legambiente, per cui “questo piano se non viene modificato è un regalo ai costruttori”.

La replica arriva direttamente con l’intervento introduttivo di Marta Vincenzi, apparsa dallo scranno di Tursi piuttosto agguerrita, e pronta a difendere con i denti il suo documento: “I Municipi hanno fatto un lavoro straordinario, abbiamo disegnato lo scenario di una città aperta e non chiusa, compatta ma con meno cemento, articolata meglio tra residenze, spazi pubblici e produttivi, e migliorata negli standard qualititativi. Chi dice che manchi di visione complessiva – ha detto indirizzando la stoccata a Musso – ci offende, offende chi ha lavorato a questo piano, che è un’opera del Comune di Genova, fatta tutta in casa. E poi offende Renzo Piano da cui abbiamo tratto le idee, e l’urbanista Bardet per gli aspetti operativi. Il Puc rappresenta l’idea di una città avanzata nella dimensione europea. Vogliategli bene”.

Nella sua relazione Vincenzi ha posto l’accento sui “temi della sensibilità”, ripercorrendo l’iter del Puc, considerato dalla sindaco fiore all’occhiello del suo stesso mandato, nonché, qualora decidesse di non ritirarsi, possibile asso nella manica da giocare nella partita delle primarie.

“Un percorso lungo – ha introdotto – concluso, oltre che con il primo quaderno di Urban Lab, anche con il recepimento del documento degli obiettivi”. Le famose dieci regole d’oro, tra cui “costruire sul costruito, la linea verde, quella blu, il modello partecipativo”.

“Poi – ha continuato Vincenzi – è iniziato il lavoro più interno, quotidiano e faticoso, quello di tutti gli uffici che ha permesso alla giunta di percepire il primo semilavorato prodotto dagli uffici entro il 31 .12.2010, ancora molto pieno di elementi da rivedere e discutere, con riferimento agli strumenti normativi dati e la possibilità di evoluzione degli stessi”. Tra gennaio e luglio 2011 è iniziato il percorso di partecipazione volontaria. Nel maxi emendamento presentato oggi sono stati recepiti “da un lato i pareri acquisiti nel corso di questi confronti, in parte facoltativi e in parte obbligatori e, dall’altro, il lavoro di ricucitura degli uffici comunali tra le varie norme urbanistiche che regolano i piani urbanistici delle città”.

Molti i punti toccati nell’intervento fiume: l’ospedale di ponente “che si può fare già domattina”, lo stadio “non lo sposta nessuno”, aree verdi, e soprattutto i parcheggi, tema dibattutissimo. Il Puc di Genova “non prevede di ampliare i centri commerciali in città”. Sono previsti nuovi 5.500.000 metri quadri di verde pubblico e privato in città. Diminuirà di 100 chilometri il tracciato delle strade urbane per il traffico su gomma.

“La città non si ferma perché le varianti si fanno” ha detto Vincenzi rispondendo indirettamente a chi aveva accusato il documento di essere miope e senza una visione di ampio respiro. La parola ora passa alle controrepliche e agli interventi, in particolare quelli dell’opposizione che presenterà già oggi i suoi emendamenti e in caso di non approvazione, voterà il suo rifiuto al Puc.

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