Genova. La crisi economica ed i tagli di trasferimenti dallo Stato alle Regioni, lo si è sottolineato varie volte, hanno avuto un pesante impatto sul trasporto pubblico locale. Sono all’ordine del giorno le proteste contro un servizio che diventa sempre più precario e più costoso. Le fasce di cittadini che protestano sono sempre più numerose.
Questa mattina, davanti al Consiglio regionale della Liguria, si è radunato il “Comitato pendolari 35261”. Quel numero indica un treno che ogni mattina dalle 7 collega Genova a Pisa, passando per il Tigullio e La Spezia. E’ un convoglio essenziale per numerosi lavoratori, si stima siano più di 300, che lavora lontano da Genova. Il nuovo orario di Trenitalia lo ha definitivamente cancellato. Nei giorni scorsi è partita una raccolta firme da parte del comitato: finora sono circa 160 le adesioni, ma si stima cresceranno. La lista è stata presentata ai presidenti delle regioni Liguria e Toscana, con la speranza possano contribuire a ripristinare il servizio.
Alessandro Burlando, del comitato pendolari, ha spiegato le ragioni della protesta: “Chiediamo il ripristino del servizio perchè per noi quel treno è fondamentale per raggiungere il lavoro. Tutti dicono chè bisogna usare il treno perchè un mezzo ecologico, noi lo vorremmo fare volentieri, vorremmo continuare ad andare a lavorare in orari compatibili sia con la nostra vita familiare sia con la produttività che le nostre aziende si aspettano da noi. Molti di noi sono ormai impossibilitati ad arrivare al lavoro in orari accettabili, alcuni stanno pensando di licenziarsi perchè andare al lavoro in questo modo non conviene più. Lo sforzo fisico di passare sei sette ore sul treno è insopportabile. Ci sono persone che devono prendere un treno alle 5.50 e questo non è compatibile con le esigenze di una vita normale. Invitiamo tutti i pendolari interessati a contattarci”.
Sergio Sergio (Pd), presidente della Commissione Attività produttive, ha espresso «una fortissima critica a Trenitalia che, nonostante le grandi risorse ottenute dalle convenzioni regionali, attua una politica pesantissima di tagli». Matteo Rosso, capogruppo del Pdl, ha suggerito un incontro entro i primi giorni di gennaio fra una delegazione del Comitato e una dei capigruppo per aggiornare gli utenti sugli sviluppi delle trattative con Trenitalia e con la regione Toscana.
Edoardo Rixi, capogruppo della Lega Nord Liguria- Padania, ha chiesto «di esercitare una pressione su Trenitalia, che penalizza il servizio ligure, anche attraverso il rallentamento del pagamento del contratto di servizio». Ezio Chiesa, capogruppo del Gruppo misto Liguria Viva, ha auspicato un accordo con la regione Toscana ma ha invitato a valutare se sia possibile prima recuperare i trenta milioni che mancano per coprire i costi della convenzione. Nicolò Scialfa, capogruppo dell’Idv, ha proposto anche altre soluzioni