Cronaca

Ordinanze anti botti: le scelte dei comuni genovesi per tutelare ambiente, persone e animali

Botti di Capodanno

Genova. L’emergenza fuochi e soprattutto l’incendio di Vado, che ha sconvolto il ponente ligure, hanno creato una sensibilità estesa a gran parte dei comuni italiani, tanto che sono già 830 quelli che hanno deciso di firmare ordinanze per interdire l’utilizzo di petardi e bombette, insomma ogni genere di fuoco per la celebrazione del Capodanno.

Ma non è solo la paura degli incendi, per quanto la conformazione orografica della Liguria si presti particolarmente a questi eventi, sono anche tutela delle persone (si pensi al bambino che a Cogoleto ha rischiato di perdere l’uso della mano proprio i primi giorni di dicembre) e quella degli animali (questa, per esempio, è stata la motivazione del sindaco di Torino Piero Fassino) a spingere i Comuni ad emettere apposite misure precauzionali.

A Cogoleto, appunto, il sindaco Anita Venturi ha deciso attraverso un’ordinanza l’interdizione dall’utilizzo di questi fuochi già a inizio dicembre, proprio poco prima che si ferisse il bambino. “Abbiamo fatto molta comunicazione, lo abbiamo detto sia ai cittadini sia ai commercianti. Vogliamo prevenire che le persone possano farsi male”.

Il sindaco di Arenzano, invece, non ha emesso nessuna ordinanza, ma fa appello al buon senso civile della popolazione. “Diverse persone mi hanno chiesto di interdire l’uso di fuochi e botti vari, ma io ho preferito non emettere nessuna ordinanza, visto che poi non ci sarebbe nessuno a poterne controllare l’efficacia – spiega Luigi Gambino – in un Comune come il nostro, infatti, gli uffici della polizia municipale chiudono alle 19, quindi sarebbe impossibile effettuare controlli su tutto il territorio. Credo che le ordinanze anti botti abbiano senso nella grandi città, mentre per noi penso che possa bastare fare appello al buon senso comune e raccomandare la massima prudenza”.

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