Politica

Numeri a rischio in Regione: il taglio degli assessori scuote la maggioranza

consiglio regione

Regione. Gli equilibri di maggioranza scricchiolano in Regione: la prossima settimana sarà cruciale in assemblea. Se la questione della cartolarizzazione degli immobili Asl era limitata ad un polemica procedurale, la partita sul taglio dei sei assessori esterni rischia di far pedere numeri in aula alla compagine di governo guidata da Burlando. E al centro c’è il più presidenziale degli eletti: il consigliere Armando Ezio Capurro (entrato appunto con la lista che porta il nome del governatore), risoluto a presentare l’emendamento al bilancio con cui chiede di tagliare gli stipendi della giunta e, così, risparmiare due milioni di euro. Ipotesi che per il presidente è impraticabile e politicizzata. “Questa valorizzazione va fatta e sarà utile a tutti i liguri perché darà risorse per migliorare ancora la sanità”. Lo ha sottolineato ancora oggi l’assessore al Bilancio della Regione Liguria, Pippo Rossetti. E proprio oggi pomeriggio “i consiglieri Maruska Piredda e Armando Ezio Capurro, firmatari dell’emendamento da inserire nella finanziaria regionale, decideranno se farlo passare in Commissione – ha poi spiegato Rossetti – o andare direttamente in Consiglio regionale”.

Da qualche giorno sembra che sia il legame con il partito di Di Pietro a traballare. Non è piaciuta la decisione esternata da Maruska Piredda di appoggiare apertamente il colpo di spugna sugli assessorati (“non per un valzer di poltrone, ma per ridurre le spese”), tanto che Burlando ha ribattuto sottolineando di evitare le strumentalizzazioni (“si metta mano ad una riforma strutturale, partendo dallo statuto”). Il governatore non si sbilancia e sottolinea di non voler sfiduciare nessuno, nonostante il rincorrersi di voci su possibili siluramenti, a partire da Gabriele Cascino passando per Marylin Fusco, i quali a loro volto smentiscono seccamente di aver mai fatto cadere il rapporto di lealtà nell’esecutivo. Diplomaticamente Burlando non commenta il rapporto attuale con l’Italia dei Valori, limitandosi a ricordare che l’importante è remare tutti nella stessa direzione.

Sta di fatto che martedi, mercoledi o giovedi, a seconda dell’iscrizione all’odg della proposta di Capurro e come questa sarà inserita dall’ufficio di presidenza, gli equilibri si calibreranno sui numeri. Burlando è irremovibile: nessun taglio degli assessori esterni e nessun rimpasto, sicuro che su questa linea incasserà l’appoggio di Sel e Federazione della Sinistra. Allo stesso tempo non è scontato che l’intero centrodestra avalli la linea di Capurro per affossare la giunta: anzi, qualcuno ipotizza una “stampella” al governo burlandiano con un gruppo autonomo formato da esponenti del Pdl.

Altra spina nel fianco per la maggioranza è Ezio Chiesa, uscito dal Pd per fondare il gruppo Liguria Viva, che sostiene di essere stato escluso dalla riunione di maggioranza convocata per sabato. “Per il Pd sono fuori dalla maggioranza – afferma Chiesa – questo significa che nel sostenere il presidente Burlando valuterò di volta in volta l’atteggiamento da assumere”. Secondo Chiesa, infatti, la decisione di escluderlo dall’incontro prefigura l’intenzione del Pd di lasciare fuori Liguria Viva “da possibili alleanze in vista delle prossime elezioni amministrative”.

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