Natale 2012, ai regali non si rinuncia ai viaggi sì

mercatino di Natale a Masone

Genova. Nel pomeriggio di ieri il centro di Genova e la zona campi dove hanno sente diversi grandi magazzini da Ikea a Decathlon, sono sembrati letteralmente presi d’assalto. Alla Feltrinelli di via Ceccardi la coda per pagare alla cassa arrivavano fino al primo piano. Città bloccata, traffico in tilt. Successo anche per i fuochi d’artificio offerti patrocinati dal Comune.

Già in settimana sono circolate alcune cifre che indicavano, per i commercianti in città, un Natela meno difficile di quanto si sarebbe potuto aspettare considerata la crisi. E’ ancora presto per i bilanci, la corsa al regalo last minute potrebbe far rivedere le cifre e le valutazioni.

Se la sensazione è che nel genovese la situazione abbia tenuto, non è così per il paese dove le feste natalizie sembrano essere state tutte all’insegna del risparmio e dell’austerità, con una frenata dei passeggeri negli aeroporti e delle presenze turistiche negli alberghi e al mare.

Insomma, regali sì ma viaggi no. Con la solita quanto scontata eccezione delle località più rinomate della montagna (Dolomiti in particolare) e delle città d’arte, prime su tutte Roma, Firenze, Venezia e Assisi. Lo rileva uno studio di Trademark Italia, secondo il quale in ogni caso 1 italiano su 5 trascorrerà fuori casa almeno una notte, anche se alla fine dovrebbero ammontare a circa 18 milioni le presenze accolte dal nostro sistema ricettivo, con una spesa complessiva intorno ai 6 miliardi di euro, inferiore di poco a quella dell’anno scorso.

La cartina al tornasole dello stallo turistico è dimostrato da una serie numerosa di elementi, tra cui: il calo dei viaggi internazionali, il crollo delle destinazioni tropicali (Mar Rosso, Nord Africa, Caraibi e Sudamerica), la flessione della montagna a Capodanno, la contrazione della spesa media pro-capite (che dovrebbe attestarsi a quota 110-115 euro al giorno tutto compreso) e, non ultima, l’impennata dei costi per il week end dell’ultimo dell’anno.

Secondo Trademark, a Natale l’85% degli italiani rimarrà a casa: di questi 6 su 10 ammettono di farlo per motivi economici, anche se naturalmente 4 su 10 affermano che lo faranno nel rispetto della tradizione. Qualche segno di ripresa ci sarà a Capodanno: 12 milioni di italiani trascorreranno infatti almeno una notte fuori casa e altri 4,5 milioni che lo faranno per almeno 4 notti. Piuttosto articolate le destinazioni dei 18 milioni di italiani che partiranno tra Natale a Capodanno: il 70% opterà per la montagna, il 19 per le località di mare, il 9% farà viaggi culturali tra capitali europee e città d’arte italiane e il restante 2% farà rotta verso le località termali.

L’alloggio preferito sarà l’albergo, il bed & breakfast o l’agriturismo (per il 36% dei casi), in casa di proprietà (27%), ospite di parenti e amici (21%), in un alloggio privato preso in affitto (11%, contro il 20 dell’anno scorso) o in una struttura scelta all’ultimo minuto (5%). Tra le località della montagna, destinazione preferita in questo periodo, spiccano le Alpi e le Dolomiti in particolare (Cortina, Madonna di Campiglio, Selva di Val Gardena, Corvara, Ortisei), seguite da Courmayeur e Bormio. I tempi di ristrettezze economiche faranno chiudere il borsellino alla maggior parte dei nostri vacanzieri, colpa anche di un aumento del 3-5% dell’ospitalità. Non a caso il 57,3% di coloro che partiranno prevede di spendere tra i 500 e i 600 euro e il 21,5% tra i 750 e i 1000 euro. Ma c’é poi anche un 3,2% che ha prenotato una crociera nel Mediterraneo per una spesa media di 800 euro.

Il buon andamento della montagna, dato consueto in questo periodo, non evidenzia però un quadro tutto roseo se analizzato a livello stagionale. Secondo l’Osservatorio Turistico della Montagna le presenze nel 2011-2012 faranno segnare un calo dell’1,7% su base annua, con un contestuale aumento del 2% dei prezzi degli alberghi e del 3% degli skipass. In controtendenza la spesa media pro-capite, che, nel complesso dei 128 giorni della stagione, dovrebbe attestarsi a 128 euro, l’8% in più rispetto a un anno fa.

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