Economia

Manovra Monti, gestori carburante sul piede di guerra: “Colpo durissimo e iniquo”

benzinaio

Genova. Il decreto sulla manovra finanziaria del Governo Monti, che sarà discussa da oggi in Parlamento, contiene “sacrifici pesantissimi per molte categorie di cittadini italiani e tra questi ci sono i gestori della rete distributiva carburanti nazionale che vivono della percentuale erogata nel proprio impianto”.

“Già si stava vivendo un periodo di vacche magre per il calo vendite del 10% che si era verificato nell’ultimo semestre – rende noto la Faib – Ora con la decisione assunta all’interno della manovra di aumentare le accise su benzine e gasolio rispettivamente del 13,2% e del 23,3% si calcola che la diminuizione del venduto toccherà la soglia del 20%. Una spallata pesantissima alle imprese della rete distributiva che vedranno ridurre i propri margini di guadagno vicini a quella soglia del 2% lordo, oltre la quale le aziende vanno in perdita”.

“Un colpo durissimo ed iniquo verso i gestori che hanno visto stralciare all’ultimo momento dal testo proposto, quella che poteva essere una contropartita equilibratrice: la liberalizzazione e la possibilità di acquistare dal migliore offerente il carburante, che avrebbe permesso una vera concorrenza e favorito una diminuizione dei prezzi alla vendita.

Invece con la decisione dell’aumento boom delle accise “si otterrà sicuramente una spirale perversa di aumenti dai trasporti ai prodotti di prima necessità, che graveranno ancora di più sui consumatori meno abbienti con ripercussioni negative sui consumi”.

Le preoccupazioni per i gestori della nostra regione sono ancora maggiori pensando alle altre accise, pari al 3% , che scatteranno da 1° Gennaio 2012 così come deciso dalla Giunta Regionale per fare fronte alle difficoltà locali: alluvioni, trasporti e sanità.

La Faib Regionale ritiene necessario e urgente una presa di posizione unitaria di tutte le associazioni di categoria ( superando divisioni causate soprattutto da alcuni esponenti nazionali di altre associazioni, palesemente in conflitto di interessi ), per ritrovare quella forza e proposte di intenti nei confronti delle forze politiche e del Governo, in grado di riequilibrare l’intervento pesantissimo della manovra economica.

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