Biologico come modello di sviluppo, filiera alimentare, certificazione e accesso alla terra. Queste le priorità dell’Associazione italiana per l’agricoltura biologica per i prossimi tre anni, presentate da Alessandro Triantafyllidis, il nuovo presidente nazionale dell’Aiab, eletto nel corso de congresso federale che si è chiuso ieri a Milano.
L’obiettivo annunciato per il 2020 “è di raggiungere i 2 milioni di ettari coltivati a bio in Italia”, dichiara il neopresidente. Biologico come modello di sviluppo significa biodiversità, sicurezza alimentare, sviluppo del territorio, produzione di innovazione, tutela dei beni comuni e qualità del lavoro, spiega il nuovo presidente, presentando l’agenda politica dell’associazione. Per dare maggior peso ai produttori di cibo, è necessario poi “sviluppare sistemi alternativi di distribuzione e cambiare il rapporto tra produttori e cittadini/consumatori”.
Prioritario anche “far evolvere in meglio il sistema di certificazione – aggiunge Triantafyllidis – strumento fondamentale per il biologico, ma che oggi mostra tutti i suoi limiti e le sue rigidità”, attraverso la certificazione di gruppo e i sistemi partecipativi di garanzia “per rendere il processo di certificazione inclusivo e non esclusivo come purtroppo si sta rivelando ad oggi”. Tra le altre priorità, l’accesso di giovani alla terra e all’attività agricola, la riforma della Politica Agricola Comune per arrivare a una riforma reale e consolidare la crescita delle Aiab regionali, sia in termini di rappresentanza politica, che in termini di servizi.