Genova. Nel capoluogo ligure gli attraversamenti pedonali sono diecimila. Niente di strano. Il dato che però inquieta sono i circa novecento pedoni feriti in un anno, colpiti dai veicoli mentre attraversano la strada.
Sotto accusa le “zebre” genovesi, che non reggono all’usura del tempo e dopo pochi anni risultano praticamente invisibili. E non sono poche: in città sarebbero il 50%, attorno a cinquemila. I punti pericolosi si distribuiscono equamente su tutto il territorio: si va dall’attraversamento di corso Saffi a quello di corso Torino davanti all’anagrafe, da via Posalunga a via di Francia presso il Wtc, per finire con piazza Paolo Da Novi.
Il Comune cerca così delle soluzioni, ma quasi tutte appaiono piuttosto costose. Qualcuno parla di strisce elastiche incollate sul manto stradale, altri insistono con gli attraversamenti luminosi. Intanto, però, è d’obbligo raccomandare attenzione: troppi pedoni attraversano in modo imprudente, senza guardare, tanti automobilisti ignorano la segnaletica, rischiando di investire chi si trova in mezzo alla carreggiata.