Genova. I rapporti taxisti-governo sembrano essere ai minimi storici. Si parla di liberalizzazioni nel settore e questa categoria non ci sta a passare per “casta”. “E’ iniziata – scrivono i taxisti genovesi in un comunicato- una vergognosa e incessante operazione propagandistica per convincere gli italiani che la mancata liberalizzazione del servizio taxi sia la causa di tutti i mali del nostro Paese”.
E rimarcano l’utilità del servizio fornito ed i sacrifici fatti quotidianamente: viene colpita una “categoria di lavoratori che ha la grande colpa di lavorare docici ore al giorno, di coprire il servizio 24/24h per 365 giorni all’anno, di non usufruire di nessun finanziamento pubblico, di subire incessantemente aumenti vertiginosi dei costi di esercizio, di lottare contro concorrenza sleale e abusivismo. Viviamo di continui luoghi comuni che ci vogliono ricchi, ladri, potenti e prepotenti”.
L’ipotesi liberalizzazione non vede quindi per niente la categoria favorevole: “La misura porterebbe solamente confusione nei cittadini, aumenti del costo del servizio ai danni dell’utenza e degli operatori ed una caduta verticale della qualità, favorendo i forti poteri economici ai danni dei piccoli imprenditori”. Agitazione in vista, dunque.
Il comunicato si chiude con un battagliero “grido di guerra”: “difenderemo i nostri diritti di lavoratori fino alla fine delle nostre forze, difenderemo i diritti dei consumatori di poter usufruire di un servizio onesto, puntuale, controllato e sicurio”.