Genova. Il “Cannone”, il violino che Nicolò Paganini ha lasciato per testamento alla città di Genova, è uno strumento che, per origine, provenienza, stato di conservazione e vicende specifiche, riveste una rilevanza storica straordinaria nel campo degli strumenti musicali.
Per il Comune di Genova è quindi un bene di grande importanza, al quale dedicare cure particolari in modo da conciliare la fruizione con una politica conservativa.
Il monitoraggio costante e continuo nel tempo dei valori di temperatura e umidità relativa è uno degli aspetti fondamentali per la tutela e la buona conservazione dello strumento. Per questo motivo è stato introdotto un nuovo sistema di rilevamento delle condizioni ambientali all’interno della sala Paganiniana, nel percorso dei Musei di Strada Nuova a Palazzo Tursi, dove il violino è attualmente esposto insieme ad alcuni cimeli appartenuti al famoso musicista e compositore genovese.
Il sistema dalle caratteristiche innovative, attivato dalla ditta italiana CEAM Control Equipment, utilizza sensori wireless direttamente collegati alla rete civica e consente di avere in tempo reale i dati sul microclima della sala e delle teche, trasmettendoli ai computer dedicati, segnalando eventuali alterazioni. Viene così agevolato il compito di coloro che si occupano della conservazione del “Cannone”, che hanno modo di intervenire tempestivamente.
Lo scorso settembre il progetto, sviluppatosi grazie al lavoro e agli studi condotti da Marco Fioravanti, professore associato di Tecnologie del Legno presso l’Università di Firenze, è stato presentato a Berlino nel corso dell’European Workshop on Cultural Heritage Preservation e ha suscitato grande interesse per la sua tecnologia avanzata, funzionale alla conservazione di opere d’arte.
Il sistema di monitoraggio è stato interamente finanziato dalla compagnia assicuratrice AXA Art Italia, che ha riservato una quota parte dei fondi a sua disposizione per interventi di conservazione.