Genova. Fabrizio Bruzzone, 41 anni, l’ex maresciallo dei carabinieri di Genova imputato per avere ucciso la moglie Mara Basso, al momento del fatto aveva la capacità di intendere e di volere “grandemente scemata con vizio parziale di mente”. Lo ha affermato il professor Enzo Bosco, psichiatra di Torino durante il processo con rito abbreviato.
L’udienza è durata oltre quattro ore ed è stata poi rinviata al 2 febbraio per la discussione. Bruzzone non era presente. Bosco, consulente del giudice, ha anche sostenuto che Bruzzone è pericoloso e che ha la capacità di stare in giudizio.
All’udienza hanno partecipato anche Giacomo Mongodi, consulente del pm Piercarlo Di Gennaro, Adolfo Francia, consulente della difesa sostenuta dagli avvocati Paolo Costa e Alessandro Vaccaro, e il dottor Marco Lagazzi per la parte civile, rappresentata dall’avvocato Andrea Vernazza.
Mongodi ha sostenuto che Bruzzone era capace di intendere e di volere al momento del fatto, mentre Francia si è detto concorde con quanto riferito da Bosco. Bruzzone è accusato di omicidio premeditato pluriaggravato dai futili motivi e dalla crudeltà.
L’omicidio avvenne nell’agosto 2010, nella cucina di casa della coppia che stava per separarsi. La donna, 38 anni, fu colpita al torace e alla schiena con una decina di fendenti. Poi l’uomo fuggì in moto e fu trovato, inebetito, poco dopo, dai suoi stessi colleghi lungo una stradina di campagna nell’entroterra di Pegli.