Genova, ecco le foto di Ico Gasparri: “Meno di una pubblicità stradale su mille non è sessista”

ico gasparri

Genova. Seminude, nude, svestite, immortalate sempre in atteggiamenti sexy e provocanti. L’uso sessista delle donne nella pubblicità è sotto gli occhi di tutti: qualcuno ha scelto di farne una vera e propria battaglia di civiltà. “Chi è il maestro del lupo cattivo?”  è il titolo di un libro che raccoglie circa 50 scatti del fotografo Ico Gasparri, artista sociale e autore che da vent’anni si batte contro l’uso sessista dell’immagine della donna nei cartelloni pubblicitari.

“Meno di una pubblicità stradale su mille non è sessista, cioè non usa donne come fossero oggetti”, spiega Gasparri, oggi a Genova per presentare  il suo libro Chi è il maestro del lupo cattivo? La donna nella pubblicità stradale Milano 1990-2011” (Libreria Finisterre, Piazza Truogoli di S.Brigida, 25 – giovedì 15 dicembre, ore 17.30), un incontro a cura dell’Associazione “Usciamo dal silenzio”.

In pubblicità “nulla è lasciato al caso – continua Gasparri -ogni parte del cartellone pubblicitario, ogni messaggio più o meno esplicito, ogni posizione di persone e oggetti è calcolato, nei costi e negli effetti che può produrre”.

Il libro è un vero e proprio viaggio nelle strade dell’Italia di oggi e di ieri, dove computer, auto e gelati si accostano a donne in atteggiamenti sexy e provocanti. Un volume – autoprodotto dall’autore – che arricchisce l’omonimo progetto, partito nel 1990 e costituito da una mostra fotografica itinerante, conferenze e seminari per adulti e studenti e un laboratorio teatrale. Tutto è dedicato al tema delle radici culturali della violenza sulla donna rintracciabili nella pubblicità stradale.

Le immagini sono visibili sul sito collegato al libro http://www.ilmaestrodellupocattivo.it

Più informazioni

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.