Politica

Genova, approvato il Puc: soddisfatti o contrari, i commenti dei consiglieri comunali

puc aula rossa

Genova. “Il nuovo Piano Urbanistico comunale rappresenta l’obiettivo politico più importante del mio mandato da sindaco. Con il Nuovo Piano, Genova si è dotata di uno strumento che le garantirà uno sviluppo strettamente legato ai principi di qualità ed equità sociale, fondato sulla valorizzazione delle sue risorse e delle sue potenzialità”. Il commento a freddo di Marta Vincenzi è all’insegna della soddisfazione, nonostante le scintille in consiglio e i 15 voti contrari al “suo” Puc, tra cui quelli dei consiglieri Antonio Bruno (Rc) e Manuela Cappello (Gruppo Misto), un tempo tra le fila della maggioranza.

Ma il Puc, quasi 8 mila pagine, ha suscitato naturalmente polemiche “Non interpreta l’anima della città, non stimolerà l’iniziativa privata e lo sviluppo” ha commentato il capogruppo Pdl Matteo Campora. “Il piano è stato approvato da una giunta a fine mandato solo per portare a casa almeno un risultato, dopo cinque anni di slogan e nessun progetto realizzato” ha aggiunto. Di parere opposto Luca Dallorto, dei Verdi e Marcello Danovaro, del Pd: “Il nuovo Puc di Genova è il primo e vero segnale di svolta culturale per lo sviluppo sostenibile della città” ha detto Dallorto. “La scelta di fondo è lo sviluppo sostenibile della nostra città” ha sottolineato Danovaro. Concorde anche l’Idv: “L’inserimento nel Puc di infrastrutture fondamentali come la Gronda e il gassificatore di Scarpino, testimoniano che i progetti sono partiti” ha detto il capogruppo Francesco De Benedictis.

Contrarie, anche se non in modo compatto, le opposizioni. “Il Puc è un documento illeggibile, confuso, pieno di errori, peggiorato e criticato da tanti” è l’opinione del senatore e consigliere comunale de L’Altra Genova Enrico Musso, candidato sindaco. L’Udc, che invece si è astenuta, ha motivato così la sua posizione: “L’astensione dell’Udc sull’approvazione del nuovo Puc è stata responsabile, non critica – ha spiegato il capogruppo Gianlorenzo Bruni – Un Puc approvato da una giunta a fine mandato non è utile, non c’era nessuna urgenza di approvarlo, sarebbe stato opportuno aspettare l’insediamento della nuova giunta, senza aggiungergli problemi”.

“Nonostante il grande lavoro fatto dagli uffici, ritengo che questo Puc nasca mozzo per aver voluto dare un colpo al ‘cerchio e un colpo alla botte’, senza però avere una sua vera identità – ha commentato Manuela Cappello – finendo così per scontentare tutt, il tempo del ‘ma anche’ deve finire e le posizioni ambigue non tutelano la Città Bene Comune, né i suoi cittadini”.

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