Genova. Una lettera “inutile, è solo fumo negli occhi”. L’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, scrive ai lavoratori di Sestri Ponente e la Fiom risponde. “Invece di prendere commesse e far lavorare i cantieri genovesi – commenta caustico Bruno Manganaro – Bono si mette a scrivere. Sui fatti però non risponde: nessun accenno alla nave che potrebbe arrivare o su un troncone da passare al cantiere per non lasciare Sestri senza lavoro”.
Il sospetto che si agita è sempre lo stesso: la vocazione di via Soliman. “Fra le righe Bono scrive una cosa – spiega Manganaro – che Sestri non produrrà più navi”. Inutile, secondo il sindacato, anche il riferimento al progetto Plasmare. “Lo ha già presentato a Napoli senza però mai spiegare quando e chi metterà i soldi. Bono è un buon politico – continua Manganaro – sa vendere bene il fumo, ma è un pessimo amministratore delegato. Il suo compito dovrebbe essere parlare di navi, per esempio i traghetti verdi su cui si sta spendendo il nostro presidente dell’Autorità Portuale Luigi Merlo, o come la nuova flotta in linea con le direttive europee, invece manda una lettera inutile, perfetto fumo negli occhi”. Il dito puntato è ancora contro un piano industriale inesistente, anzi “congelato”.
Solo due settimane fa, al comitato consultivo paritetico, dove si è tenuto l’incontro tra sindacati e azienda, i dirigenti di Fincantieri hanno ammesso di “essere fermi al vecchio piano presentato e poi ritirato a giugno, congelato per volontà dell’ex Governo, sulla pressione della piazza”.
“Bono non si è nemmeno presentato – rincara Manganaro – così come non hai mai risposto alle obiezioni di sindacati e istituzioni e non hai mai annunciato la presentazione di un piano di investimenti futuri. Se su Sestri l’azienda non mette soldi, perché li mette solo Governo e Autorità Portuale, significa solo una cosa: non vuole investire sul nostro cantiere”.
Domani i lavoratori di via Soliman si riuniranno in assemblea e sciopero. Mercoledì mattina invece i sindacati sono convocati al Ministero del Lavoro per la cassa integrazione e gli esuberi. “Non firmiamo niente – conclude Manganaro in polemica anche con il passaggio della lettera di Bono – perché a gennaio saremmo ricevuti dal ministro Passera. Prima discutiamo le fondamenta e poi gli strumenti”.