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Crisi in Regione, Capurro: “Non sono un rompiscatole, penso solo a tutelare i cittadini”

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Regione. “A partire da settembre 2011, ho presentato una proposta di legge che porterebbe a 30 il numero dei consiglieri regionali e toglierebbe tutti gli assessori esterni, facendo passare gli attuali stipendi da 46 (40 consiglieri e 6 assessori esterni) a 30, con un risparmio annuale di circa 4 milioni e mezzo”.

Il consigliere regionale Armando Ezio Capurro ricorda inoltre che nell’attesa di approvare la legge che potrebbe avere decorrenza da questa legislatura, per gli assessori, e dalla prossima per i consiglieri eletti, ha proposto, visto che alcuni assessorati sono privi di stanziamenti e conseguentemente svolgono poca attività, l’accorpamento con gli altri esistenti.

“Riducendo il numero degli assessori esterni – afferma Capurro – la Regione Liguria risparmierebbe ingenti risorse (due milioni riducendone 6, 1 milione e trecentomila riducendone 4 e così via)”.

“Parlare di tradimento e di ricatto è sbagliato, qui si tratta di tradire i cittadini che debbono sapere che la proposta, legittima e doverosa, non era e non è contro il presidente Burlando, ma è a tutela dei soldi dei cittadini: stiamo pensando alla necessità di tassare le famiglie con un ulteriore balzello di 130 euro annui per coprire i buchi della sanità e non ci preoccupiamo di tagliare 2 milioni di euro?”, continua il consigliere.

“Come mai non si è parlato di tradimento e di ricatto quando, due giorni prima dell’approvazione in consiglio regionale, mi sono messo di traverso, da solo, per fermare una delibera di giunta – incalza Capurro – già approvata dalla commissione consiliare competente – che avrebbe portato a fare spendere 70 milioni di euro in più in 5 anni per premi assicurativi (casualmente la cifra è pari al valore previsto dalla vendita degli immobili della regione per pagare il buco della sanità)”.

Anche in questo caso, Capurro ricorda di aver dovuto lottare per difendere i soldi dei cittadini: “Perché ogni volta che si parla di intervenire sulla spesa – conclude Capurro – dobbiamo essere tacciati come rompiscatole? Dobbiamo tenere assessorati aperti che non hanno lavoro?”.

L’ultima notazione di Capurro riguarda la sua elezione. “Non sono stato eletto nel listino, ma è grazie alle preferenze personali e, forse, la mia elezione non era stata prevista”.

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